La vera storia di una canaglia del West...

DeletedUser3067

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Ahah Pazzia è veramente esistita.. xD Secondo me sei vicino alla nostra Gettysburg.. ahah
 

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:eek: non pensavo di avere tanto successo, grazie a tutti!

Capitolo VIII : Una nuova speranza

"Solo, assetato e sperduto, cosa poteva esserci di peggio? Ah sì, il caldo asfissiante... camminavo, un altro passo, forza, oh tutto stava diventando confuso, fosco, sentivo le gambe cedere e la testa sbattere contro il terreno argilloso, ogni linfa rimastami stava lasciando il mio corpo, respiravo affanosamente.
Guardai lontano per l'ultima l'orrizonte stagliarsi rettilineo ed interrotto solo ogni tanto da monti arsi dal tempo e da un fumo... un fumo? Allora sono vicino a qualcuno! Ma oramai ero allo stremo delle forze, e mi lasciai cullare dal vento impietoso che col suo soffiare annunciava al mondo la mia disfatta; gli occhi si chiusero appena prima di vedere un uomo corrermi accanto e portarmi con sè, via da quell'inferno sulla terra.

Dopo fu solo silenzio, fino a quando mi ritrovai ancora febbricitante nella camera di un albergo, il medico vicino a me urlava -E' vivo!-

Ero sopravvissuto! e dovevo tutto a quell'uomo!"
 
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DeletedUser3067

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mmmm... non dirmi che sono io? ahahha no impossibile vecchia carogna ti avrei lasciato morire xD
 

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No non sei tu :D

Capitolo IX: Un nuovo amico.

"I giorni passavano ed io mi rimettevo sempre più in sesto, le forze tornavano, il morale cresceva, era come se fossi rinato.
Il medico che si era preso cura di me durante quelle ore difficili mi disse di essere stato salvato per un pelo, altrimenti mi sarei ritrovato sotto due metri di terra in una bella bara di legno...

Dopodichè passò ad una sorta di interrogatorio chiedendo il mio nome.
E che gli dico? Sicuramente sarà arrivato anche in questa città un telegramma riguardo un ricercato per omicidio fuggito ad ovest... dovevo alla svelta inventare un nome, uno pseudonimo, un qualcosa che lo depistasse...

-Mi chiamo Noia- gli risposi;
-Noia? E che nome è?- mi contrabbattè sospettoso;
-Noia!? Ah, è un cognome molto diffuso in Europa, su al nord: mio padre era carpentiere, venuto in questo continente in cerca di fortuna...-
-Capisco... ... ... e come mai hai viaggiato così tanto?-

A quella domanda tacqui. Cosa potevo inventare?
-Io... io vengo...- a quelle parole non ne seguirono altre, poichè un altro uomo entrò nella stanza...
Prima che iniziasse a parlare, si sedette, inspirò, guardò il medico, che uscì e finalmente disse:

-E così ti chiami Noia?-
-A quanto pare- fu l'unica cosa che riuscii a dire;
-E chi pensi di prendere in giro?- rispose con un amaro sorriso;
-Io...-
-Taci, è già abbastanza chiaro che stai fuggendo da qualcosa, sicuramente non sei uno stinco di santo, si legge in faccia la parola canaglia...
Ora, non so chi sei, nè tantomeno chi eri e da dove vieni, ma ho una proposta da farti: ti trovi a Gettysburg, una nuova città dell'Ovest, appena fondata dal sottoscritto... pare che nella zona ci siano forti giacimenti auriferi e terreni adatti al pascolo... una vera cuccagna, dato che gli indiani sono ben distanti da noi, purtroppo prima di arrivare qui bisogna passare per luoghi impervi, quindi la nostra cittadina conta pochi abitanti... se prometti di ubbidire avrai un posto tra i nostri cittadini... una casa, cibo, una sicurezza insomma...-
-E a costo?- chiesi, ed i suoi occhi si illuminarono di una scintilla che tante volte avrei rivisto nei suoi occhi, una scintilla di brama, di desiderio, di ambizione;
-Ci serviranno molte braccia e molti soldi da investire, tu sarai una di quelle...-
Riflettei: era una buona scelta, al momento...
-Accetto signor...?-
-Qui tutti mi chiamano Qwein...-
-Accetto, signor Qwein.-

Fu così che ebbi finalmente un posto dove stare, un posto libero, dove si respira aria di serenità e di giustizia, la mia casa in questo posto sperduto... Gettysburg."
 

DeletedUser435

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Chissà come il destino ci portò tanto tempo fa a unirci in una città così tormentata? Non esprimerò giudizi, ma in bene o in male siamo stati parte della storia di mondo1.
 

DeletedUser3067

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Chissà come il destino ci portò tanto tempo fa a unirci in una città così tormentata? Non esprimerò giudizi, ma in bene o in male siamo stati parte della storia di mondo1.

Forse perchè all'inizio.. non era tormentata :D
Io sono venuto perchè in classifica avevo sopra Squaloxx3, gli ho chiesto se potevo venire mi ha detto di chiedere a te.. è andata così

Però non spammiamo Noia continua!
 

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E poi fosti tu ad invitarmi XD che bei momenti...

Capitolo X: Problemi di vicinato.

" E così divenni cittadino di questa Gettysburg, non c'era molto da fare, solo da dare una mano ogni tanto in città con le costruzioni; per il resto ero libero di vagare dove volevo...

Uno di quei giorni, mentre lavoravo con dei cottadini per la realizzazione di un nuovo edificio, vidi tre polveroni avvicinarsi alla città, sembravano enormi uragani pronti ad abbattersi all'unisono contro le pareti del saloon, ma quando potei vederli più da vicino scoprii che erano tre uomini a cavallo di tre magnifici esemplari, che puntavano verso di noi. Peri riflesso la mia mano abbandono la trave di legno e discese fino ad impugnare il calcio della pistola, ma venni fermato dal nostro carpentiere Balza.

-Fermo!- disse-sono amici, di loro ti puoi fidare...-,
-Chi sono?- chiesi con l'ignoranza dei bambini,
-Loro? Sono gli abitanti di un piccolo insediamento chiamato Pazzia, dislocato non molto lontano da noi, vicino al fiume; attualmente siamo i primi a far loro concorrenza in questi territori, d'altronde il fiume è di tutti, così come l'oro appartiene al primo che lo trova. Fortunatamente, si dispone in abbondanza di questo bene, quindi al momento siamo in buoni rapporti...-

Nonostante le rassicurazioni, non ero molto tranquillo, sensazione che si cofermò al loro arrivo.
Uno dei tre, che era sicuramente l'uomo di maggior prestigio, (Andreus si faceva chiamare), indossava una bellissima mantella di pelle ed un paio di stivali che avrebbero fatto impallidire colui che si sarebbe dovuto schierare contro... Il secondo, di nome Rick, più basso e vestito peggio, aveva una barba sfatta nera ed una cicatrice che passava da una parte all'altra del viso... mi notò e mi minacciò:

-Che hai da guardare? Non ti piaceranno mica gli uomini?- E sputò davanti ai miei piedi...

Mi legai al dito quell'insulto, ma fortunatamente Qwein e Squaloxx3 erano lì per fermarmi.
Essi entrarono nel saloon, per bere qualcosa, visto che il loro era momentaneamente chiuso per cause di forze maggiore (In realtà avevano fatto scappare il barista dopo una rissa), e tutto tornò tranquillo, finchè non si udirono degli spari provenire dal saloon...

-Sarà meglio che tu vada a dare un'occhiata- mi disse Qwein, capendo che sarebbe stato un motivo per vendicarmi dell'affronto subìto.

Feci un respiro profondo, mi feci coraggio, gonfiai il petto ed entrai."
 

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scusa la mia ignoranza, ma quanti anni hai detto di avere nella storia?
 

DeletedUser3067

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scusa la mia ignoranza, ma quanti anni hai detto di avere nella storia?

Dalla nascita del primo capitolo, a un pò più vecchio (sarà tipo 16 anni ora boh) dell'ultimo capitolo mi sembra di aver capito

Noia mi hai dato del carpentiere?? Come ti permetti! Sono un becchino builder capomastro ma non carpentiere.. xD:cool:
 

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Chissà come il destino ci portò tanto tempo fa a unirci in una città così tormentata? Non esprimerò giudizi, ma in bene o in male siamo stati parte della storia di mondo1.

Bella storia Noia, Credo che avrà molto successo ^^
 
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Dalla nascita del primo capitolo, a un pò più vecchio (sarà tipo 16 anni ora boh) dell'ultimo capitolo mi sembra di aver capito

Noia mi hai dato del carpentiere?? Come ti permetti! Sono un becchino builder capomastro ma non carpentiere.. xD:cool:

Tu sei un builder Kamikaze e basta. :D

Continuaaa noia ^^
 
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sempre + bella 'sta storia continua,mi sto appassionando!:)
 

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Grazie a tutti per gli incoraggiamenti!

Capitolo XI: Gli errori si commettono una sola volta.

"Una volta entrato nel saloon, la prima cosa che vidi (E forse l'unica), era il fumo di sigari di contrabbando, che invadeva la stanza e faceva rassomigliare il locale più ad una prateria con la nebbia anzichè quel luogo a noi tanto amato...
Al bancone ecco quei tre, che bevevano allegramente e cantavano canzoni d'osteria che sarebbe meglio non ripetere...
Il povero barista, i cui baffi avrebbero fatto concorrenza a quelli di un texano, si era rifugiati sotto al banco di legno, intimorito dal fare di quel trio amico del diavolo, ebbe appena il coraggio di servire loro della birra...

La situazione era desolante, e quando Rick , ubriaco, provò ad accalappiarsi per sè una nostra bella cittadina, non ci vidi più: corsi da lui e lo spinsi via da lei, che mi ringraziò; già, ma ora chi mi avrebbe salvato da lui? Ero solo contro tre...
Rick si riavvicinò, mi prese il braccio, me lo torse e mi fece volare dentro un barile pieno d'acqua e di sputi dei Cow-Boy...

Ero stato umiliato, ma il coraggio non mi mancava: saltai fuori impugnando la mia fedele pistolae lo minacciai di andarsene.
Al gaglioffo intimorito non restava che ubbidire, anche se la mia bravata costò cara alla mia casa: quella notte, il vile prese una lampada ad olio, la ruppe e diede fuoco alla mia abitazione con me dentro!
Mi svegliai appena in tempo per uscire e vederlo scappare, mentre per la mia casa non c'era più niente da fare: nella disperazione avevo perso tutto, tranne i pochi vestiti sudici che indossavo e l'arma."
 

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Capitolo XII: L'atto finale.

Avevo perso tutto, ma grazie alla generosità dei cittadini era come se non fosse successo niente: avevo dei vestiti nuovi e, nel giro di un mese, una nuova casa, più grande; tuttavia non mi sentivo felice: ero scampato all'incendio, avevo salvato una ragazza, ma ero rimasto ferito nell'orgoglio e si sa, pochi riescono a tenerlo intatto e, quelli che ci riescono, finiscono prima degli altri in una bella tomba.

Ma io no, volevo la mia vendetta, delle sue conseguenze future non me ne importava.

Avevo preso la mia decisione mentre gustavo coi cittadini il frutto di un giorno di lavoro al saloon, dovevo sfidare Rick.

Il giorno dopo mi vestii di tutto punto, ero pronto anche a morire.
Giunsi a Pazzia mentre lui mi aspettava nella piazza terrosa cittadina: era stato avvisato la sera prima da un telegramma urgente. Non ci scambiammo neanche una parola, aspettando, come da regola convenuta assieme, il 12° rintocco dell'orologio cittadino.

1, 2, 3.. pensa Noia, concentrati, 7, 8, 9, al cuore colpiscilo! 11, 12.

Fummo entrambi velocissimi ad estrarre le pistole e, con la stessa velocità, precipitammo come sacchi a terra: lo avevo colpito dritto al cuore, ma anche io ero stato colpito, al braccio per fortuna, anche se era una ferita grave.
Il medico corse subito da me, era ovvio che per Rick non c'era più nulla da fare. Mi rialzai subito dopo la medicazione, la ferita si era già coagulata.
Dal mio corpo però non scorreva sangue, bensì lacrime: il mio primo omicidio premeditato... non si dimentica...

RImasi in silenzio per tre giorni consecutivi, chiuso nel dolore per la morte di un bastardo."


*A chi ne ha il potere, chiedo per favore, se possibile, di cancellare gli interventi vecchi (eccetto ovviamente i miei capitoli :D) di altri player, al fine di garantire maggiore fluidità di lettura.

Grazie
 

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Capitolo XIII: La fine di Pazzia.

A quanto mi è stato detto, Rick venne sepolto poco dopo il duello in una fossa scavata apposta per lui, la prima della città, e l'ultima.

"I rapporti tra le due città non decollarono più: era ovvio che gli interessi economici ed il duello tra me e quel lestofante ci avevano allontanati... loro venivano sempre meno nel nostro saloon e le chiacchiere si limitavano a scarsi saluti...
Una mattina notai, mentre stavo portando loro delle riserve d'acqua (infatti da qualche tempo l'acqua correva sempre più torbida nel loro torrente, tra la nostra città, più in alto, e la loro l'acqua incorreva in qualche nuovo ostacolo che la rendeva putrida ed imbevibile), che i cittadini indossavano gli stessi vestiti di sempre, ma più sporchi e luridi e per curiosità chiesi ad Andreus cosa succedesse:

-Eh, diciamo che una settimana fa c'è stato un incidente nella miniera di carbone, un crollo improvviso l'ha resa inutilizzabile. Nessuno di noi è stato ferito, poichè è accaduto tutto di notte, e la ricerca d'oro, la nostra fonte di reddito principale, è in grave crisi: non riusciamo più a vedere le pepite a causa dell'acqua e quelli che anno provato a settacciare si sono ammalati...
Con disgrazie gravi come queste, alcuni se ne sono andati, andando a cercare fortuna più a Nord... e credo che lo farò anche io.-

La notizia non mi avrebbe particolarmente sconvolto se non fosse stato per il fatto che quella stessa mattina, nel deposito munizioni, mi accorsi che mancavano due candelotti di dinamite... Qualcuno poteva averli presi per far saltare la miniera...

Ritornando a Gettysburg percorsi la strada sul fiume, più lunga ed impegnativa dato che nessuno la percorreva... e camminando tra i canneti mi accorsi che era apparso un nuovo affluente, che inquinava l'acqua; lo seguii e con mia grande sorpresa scoprii che passava all'interno di un piccolo insediamento di indiani pacifici... Cosa stavano facendo? Come riuscivano ad intorbidire l'acqua in quel modo? Nella faccenda opera anche qualcuno della mia città? Tutte domande senza risposta e, non volendo cacciarmi in altri guai, rimasi zitto, ma con le orecchie aperte.

Un mese dopo nulla era migliorato ed Andreus abbandonò Pazzia, e non si fece più vedere nè ricevemmo più sue lettere."
 

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Capitolo XIV: La crescita della Città

"E tanto Pazzia era andata sempre più indebolendosi fino a scomparire, quanto la nostra città era cresciuta a dismisura e contava sempre più nuovi cittadini... forse anche troppi, dato che il tasso di criminalità aveva oltrepassato i già alti limiti, tanto che era necessario nominare uno sceriffo, compito gravoso, ma che segnava indiscutibilmente Gettysburg come una delle città più importanti del quadrante: quando sorgeva una controversia, anche in altre città, ci si rivolgeva sempre al nostro fedele sceriffo Karabina "Killer" (Il soprannome significava "0 pietà" verso i condannati): giudice inflessibile, non sbagliava una sentenza...
Intanto avevavo allacciato nuovi rapporti con una città più lontana, ovvero West Wolterra, importante centro del legname, da dove ottenevamo del buon materiale da costruzione, e testa di ponte verso nuovi rapporti a nord..."
 
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