La vera storia di una canaglia del West...

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"Questa è la mia storia di come io, Noia, sia diventato quello che sono, anche se molti non mi conoscono, spero abbiano l'intenzione di ascoltare un'altra storia che gli viene loro propinata davanti a questo fuco caldo..."

Capitolo I : "La speranza corre nel nuovo continente"


Tutto incominciò quando mio padre decise di tentare la fortuna emigrando nelle Americhe, a lui non importava se negli U.S.A. o in qualche posto sperduto a Sud; ciò che gli interessava erano un lavoro ed un posto dove stare, che evitasse di peggiorare la sua salute...

Ah, quel disgraziato di mio padre, lui sì che ha conosciuto la malattia! Se solo iol diavolo lo avesse portato con sè, maledizione!


Veniva dall'Inghilterra, e dopo essere sbarcato in un posto chiamato Nuova York, si diede una bella rimboccata di maniche e finalmente, grazie alla sua abilità nell'andare a cavallo, fu assunto come Corriere in un Pony Express...

Gli piaceva quel lavoro, eh sì, il vento che fischiava tra i capelli e quel polverone che che levava in aria il suo ronzino lo facevano somigliare ad una locomotiva piuttosto che ad un uomo... Coast-to-coast correva, senza fermarsi mai; ma una volta, mentre portava un documento di vitale importanza, che avrebbe salvato decine di vite in un forte sotto assedio dagli indiani, in mezzo ad una prateria vide lei, quella donna che sarebbe diventata mia madre...
Tutto era già scritto.
 
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Capitolo II: La forza dell'amore vince ogni differenza di razza.

Ti credo che mio padre si era innamorata di lei, era una donna bellissima:

I lunghi capelli le carezzavano le rosse gote, gli occhi potevano concederti la grazia o pugnalarti con un solo sguardo, una bellissima colanna le copriva il seno piccolo e dolce... ...

Le si avvicinò, si guardarono...

Il resto è stato automatico.

I due si amavano l'un l'altra con la forza di cento uomini, ma un solo ostacolo li divideva: era indiana, e peggio ancora era la figlia del capo tribù, già promessa sposa al più valente dei guerrieri.
Lei non conosceva bene la lingua che il suo amato parlava, ma bastò un gesto, e i due scattarono sul cavallo e fuggirono, non per consegnare il dispaccio, ma per trovare un posto dove stare... si fermarono in una piccola città del Iowa, senza sapere la sorpresa che si sarebbero ritrovati nove mesi più tardi...
 

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Capitolo II: La forza dell'amore vince ogni differenza di razza.

Ti credo che mio padre si era innamorata di lei, era una donna bellissima:

I lunghi capelli le carezzavano le rosse gote, gli occhi potevano concederti la grazia o pugnalarti con un solo sguardo, una bellissima colanna le copriva il seno piccolo e dolce... ...

Le si avvicinò, si guardarono...

Il resto è stato automatico.

I due si amavano l'un l'altra con la forza di cento uomini, ma un solo ostacolo li divideva: era indiana, e peggio ancora era la figlia del capo tribù, già promessa sposa al più valente dei guerrieri.
Lei non conosceva bene la lingua che il suo amato parlava, ma bastò un gesto, e i due scattarono sul cavallo e fuggirono, non per consegnare il dispaccio, ma per trovare un posto dove stare... si fermarono in una piccola città del Iowa, senza sapere la sorpresa che si sarebbero ritrovati nove mesi più tardi...

complimenti, ma è esistito davvero o lo hai inventato?
 

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Bell'inizio!!!:)
Però una cosa: quindi suo padre decide di sacrificare la vita di decine di uomini per correre dietro a una sottana... non penso che questo farà piacere ai soldati uccisi dagli indiani e alle loro famiglie.:(
 

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Bell'inizio!!!:)
Però una cosa: quindi suo padre decide di sacrificare la vita di decine di uomini per correre dietro a una sottana... non penso che questo farà piacere ai soldati uccisi dagli indiani e alle loro famiglie.:(

bè, il titolo è la storia di una canaglia del west, quindi mi sembra giusto che il padre sia una canaglia no?:D
 

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Grazie per gli incoraggiamenti alla faccia di chi mi mette 6 nei temi ^^

Capitolo III: Non tutti i mali vengono per nuocere...

"Questa allegra fuga non piacque molto al capò tribù, anzi, lo infastidì parecchio, tanto che ordinò ad uno dei guerrieri più valorosi di seguirli e di vendicarsi, ad ogni costo...

Impiegò un bel tempo per trovarli, mio padre era tanto veloce a far perdere le sue tracce quanto a scommettere tutti i suoi sudici dollari a poker...
Una sera, qualche giorno dopo la mia nascita, a quanto mia madre mi raccontò, mio padre venne accoltellato proprio prima di tornare a casa, ma lei fu risparmiata, per lui non c'era più nulla da fare, neanche Dio in persona avrebbe potuto farlo tornare indietro, figurarsi quel medico che boffonchiò semplicemente -è morto- dopo averlo visto...

Mia madre se ne andò e finì con il ritornare a Nuova York, quella città che tanto le era stato parlato durante le lunghe notti estive...
Miracolosamente riuscì a trovarsi un lavoro... e fummo salvi.

Io crescevo forte e sano."
 

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se hai ancora l'ispirazione vai avanti...:rolleyes:cmnq hai ragione nn dovrebbero darti 6 nei temi!
 

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:D grazie...

provo a continuare

Capitolo IV: sono tutto mio padre

"Avevamo tutto: un lavoro, una casa, la felicità, cosa altro ci mancava? ecosa altro potevamo chiedere?
Certo, il fatto che avessi gli stessi capelli a spazzola neri di mio padre e lo sguardo pallido mi facevano assomigliare più ad un becchino che ad un mezzo indios e mezzo british... ma non era quello il vero problema: avevo un caratteraccio rissoso ed iracondo.

Tutte le volte che giocavo coi miei coetanei tutto sfociava in risse e pestaggi, e visto che ero il più forte e temerario ero anche il più temuto. Le mamme iperprotettive obbligavano i propri -piccoli genietti- a stare lontani dal sottoscritto... grazie al cielo! qualche bambinetto in meno da picchiare e più tempo da dedicarmi al mio passatempo preferito: sparare...
Oh, io ero ancora troppo piccolo, ma ognuno ha i propri segreti: mi appostavo sempre vicino ad una banca che veniva rapinata almeno due volte alla settimana dagli stessi rapinatori, e nessuno riusciva mai a fermarli...
Io li guardavo ammirati, sapendo già a che cosa ero destinato..."
 

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:D grazie...

provo a continuare

Capitolo IV: sono tutto mio padre

"Avevamo tutto: un lavoro, una casa, la felicità, cosa altro ci mancava? ecosa altro potevamo chiedere?
Certo, il fatto che avessi gli stessi capelli a spazzola neri di mio padre e lo sguardo pallido mi facevano assomigliare più ad un becchino che ad un mezzo indios e mezzo british... ma non era quello il vero problema: avevo un caratteraccio rissoso ed iracondo.

Tutte le volte che giocavo coi miei coetanei tutto sfociava in risse e pestaggi, e visto che ero il più forte e temerario ero anche il più temuto. Le mamme iperprotettive obbligavano i propri -piccoli genietti- a stare lontani dal sottoscritto... grazie al cielo! qualche bambinetto in meno da picchiare e più tempo da dedicarmi al mio passatempo preferito: sparare...
Oh, io ero ancora troppo piccolo, ma ognuno ha i propri segreti: mi appostavo sempre vicino ad una banca che veniva rapinata almeno due volte alla settimana dagli stessi rapinatori, e nessuno riusciva mai a fermarli...
Io li guardavo ammirati, sapendo già a che cosa ero destinato..."

ti seguo...
 

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:D per oggi basta... ah se vi piace (o anche se non vi piace) votate!
 

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voto con 5 (sl xkè sei nella mia stessa città:D...skerzo)
 

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XD spero proprio

Capitolo V Le disgrazie hanno il sapore della cena

"E passavano i mesi, io crescevo e finalmente potei impugnare la mia prima arma... beh, non era proprio mia, diciamo che "l'avevo presa in prestito" dal vecchio Abrahm, oramai era con un piede e mezzo nella fossa, quindo cosa gli serviva un arma? Mica per difendersi dal diavolo...
Grazie alla pratica con la fionda avevo già appreso qualche tecnica di tiro...
Dovevo solo trovare la mia prima vittima...
Era ormai sera ed io e mia madre ci eravamo appena seduti a tavola per condividere quel poco che c'era, quando dalla porta si levò un grido: -Aprite!-
Era il proprietario del ripostiglio dove vivevamo che veniva a chiedere i suoi soldi...
-Pazientate un attimo!- rispose mia madre;
-Neanche per sogno, è un mese che aspetto questi 50$-
-Le ho detto che non li ho!- riprese disperata mia madre,
-Oh, questa è l'ultima goccia, adesso entro e...-
quella fu l'ultima congiunzione da lui usata.
 

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Capitolo VI:La giusta decisione

"Lo avevo abbattuto. Mia madre, che ignorava completamente che io avessi un'arma e che addirittura la portassi con me, mi guardava senza dire niente. Il corpo era lì ancora fumante, caldo, rosso, un rivolo di sangue si faceva strada tra le pieghe del vestito e finiva allegro sul pavimento...

Forse respirava ancora... ma nella mia testa volava un turbinio di idee: -Che fare? Cosa dire? Qualcuno ha sentito? Forse. Oh per me è finita! Deco andarmene da qui! Presto qualcuno arriverà. E mia madre? Non la incolperanno sicuramente, è una santa donna.-

E senza dire una parola uscii, e sulle scale mentre scendevo accorrevano persone da tutte la parti, ma nessuno mi fermò, grazie al cielo.

Quella sera avevo lasciato Nuova York alle spalle, sembrava una montagna seghettata in lontananza. Non mi sarei arreso. Mai."
 
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Caspita bella grande Noia sei più bravo a scrivere che a sparare ahah :cool:
 

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Ottimo! La storia procede bene!:D

Solo un consiglio puramente stilistico (poi fai pure come vuoi): prova a mettere meno punti di sospensione.
E' una mania che vedo spesso anche in altre persone (probabilmente portata dai fumetti e altro). Anche se magari non sermbra una cosa importante, in realtà può fare la differenza.
 

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Accetto il consiglio ( P.S. a volte la punteggiatura frequente aumenta il ritmo dell'azione come qui

-Che fare? Cosa dire? Qualcuno ha sentito? Forse. Oh per me è finita! Deco andarmene da qui! Presto qualcuno arriverà. E mia madre? Non la incolperanno sicuramente, è una santa donna.-)

Capitolo VII Le tentazioni nella prateria.

"E fuggii, tenendomi alle spalle Nuova York, e procedendo nell'interno del paese.
Il sole nasceva dietro di me e davanti tramontava, io sul mio ronzino da 4 spiccioli cavalcavo vaste pianure, alcune brulicanti di vita, altre deserte, ed è proprio in una di queste che stavo per guadagnare un biglietto gratis per l'inferno...
Immaginatevi la situazione: io, povero scavezzacollo in mezzo al nulla, senza più acqua nella borraccia da bere, il fondoschiena provato dai giorni a cavallo e tre bellissimi neri avvoltoi che volavano a circolo sulla mia testa, aspettando il momento propizio per un pasto salutare col mio corpo disidratato...
-Maledetti!- imprecai ed alzai la mano sinistra (sono mancino) con in pugno la pistola carica, contro di loro e Bang! Bang! Bang! Tre uccellaci di meno...
Per un paio di giorni la cena era servita, ma il mattino dopo, ridestatomi dal sonno, scoprii con rammarico che il mio ronzino, la mia via di salvezza per uscire vivo da quel luogo, mi era stato rubato!

Al suo posto c'era un biglietto: -Muchas grazias, amigos! Los desperados de Pazzia."
 

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Accetto il consiglio ( P.S. a volte la punteggiatura frequente aumenta il ritmo dell'azione come qui

-Che fare? Cosa dire? Qualcuno ha sentito? Forse. Oh per me è finita! Deco andarmene da qui! Presto qualcuno arriverà. E mia madre? Non la incolperanno sicuramente, è una santa donna.-)

Capitolo VII Le tentazioni nella prateria.

"E fuggii, tenendomi alle spalle Nuova York, e procedendo nell'interno del paese.
Il sole nasceva dietro di me e davanti tramontava, io sul mio ronzino da 4 spiccioli cavalcavo vaste pianure, alcune brulicanti di vita, altre deserte, ed è proprio in una di queste che stavo per guadagnare un biglietto gratis per l'inferno...
Immaginatevi la situazione: io, povero scavezzacollo in mezzo al nulla, senza più acqua nella borraccia da bere, il fondoschiena provato dai giorni a cavallo e tre bellissimi neri avvoltoi che volavano a circolo sulla mia testa, aspettando il momento propizio per un pasto salutare col mio corpo disidratato...
-Maledetti!- imprecai ed alzai la mano sinistra (sono mancino) con in pugno la pistola carica, contro di loro e Bang! Bang! Bang! Tre uccellaci di meno...
Per un paio di giorni la cena era servita, ma il mattino dopo, ridestatomi dal sonno, scoprii con rammarico che il mio ronzino, la mia via di salvezza per uscire vivo da quel luogo, mi era stato rubato!

Al suo posto c'era un biglietto: -Muchas grazias, amigos! Los desperados de Pazzia."

cosa farà il nostro eroe?:D
 
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