La serata si fa intrigante
Adesso
mi stupisce, ordina una cosa che non ho mai sentito nominare, non è che frequenti cosi tanto i saloon, noti luoghi di perdizione e di vizi, ma solo perché troppa folla insieme non mi piace un granchè, ordina uno Shawn O'Farrell, lo guardo curiosa, che roba mai sarà ...il barista fa scivolare sul bancone verso di lui un bicchiere di whisky ed un bicchiere di birra, lo guardo interrogativamente, ma è
Malinconia che mi risponde “ è un whisky speciale fatto con trementina, ammoniaca, polvere da sparo e pepe di cayenna macerati in Firewell, acqua di fuoco, prima si beve il liquore poi la birra d’un fiato”, per se invece ordina un Mule Skinner a base di whisky e succo di mora,
Kublyk invece ordina un Taos Lightning a base questo di malto o grano, fra tutti riescono ad ingollare un bel po di roba, mi rendo conto di essere fortunata, di solito nei saloon i novellini che non son del posto venivano spesso costretti a bere liquori ad alta gradazione per fargli comprendere la buona qualità del prodotto, magari persuadendoli con una Colt bella spianata.
Del resto sapevo bene dai racconti dei cowboys che di norma i liquori venivano spesso "corretti": i barman per esempio aggiungevano colorante a base di petrolio e trementina. Altri compravano tequila economica e la spacciavano per whisky applicando una finta etichetta sulla bottiglia, il creosote (un'erba messicana molto tossica, chiamata anche "chaparral"), tabacco, ammoniaca, polvere da sparo, corteccia di quercia, pepe di cayenna erano largamente usati per allungare (e peggiorare) il whisky, poi mi son dilettata ad osservare Henry, il principe del Saloon, vestiva come al solito in modo elegante, con una brillante camicia bianca e un panciotto, restando dietro il bancone, da cui non usciva mai, aveva sempre a portata di mano un coltello o uno shotgun, era non solo barman, ma anche paciere, era lui che risolveva e calmava eventuali litigi, faceva questo anche nel suo interesse, specialmente per proteggere e mantenere in buono stato anche la mobilia del locale, data l’intemperanza dei clienti, e la tendenza a fare a pezzi il distruggibile, il loro compito di barman era quello di servire semplicemente da bere, dando al cliente bottiglia e bicchiere, a volte per far scena, la facevano scivolare sul piano del bancone, non esitavano però a mascherare la spesso pessima qualità dei liquori aggiungendo grosse quantità di ghiaccio.
La sera inizia a scendere, mi piace quel saloon per lo meno l’aria che vi si respira, ma ecco che mi accorgo che molti piano piano si accostano ad una stanza sul retro, il mio sospetto che fosse una "back room” si avvicinava molto al vero, e guardo i miei angeli custodi, la loro faccia mi dissuade dal formulare la richiesta che mi era venuta in mente, ma non mi lascio dissuadere facilmente, la serata è ancora lunga e diverrà sempre più movimentata, lo so, aspettiamo il seguito… che arriva ben presto, ecco che rientra
Colomba che si avvicina a
Dog ison sussurrando qualcosa a bassa voce,
getta uno sguardo a
Malinconia e
Kublyk, poi guardano tutti e quattro me….cos’è un nuovo giochino… guardare Auriel? Spero proprio di no, perlomeno a me non diverte, ma non credo sia questo, anzi il loro sguardo è quasi perplesso… come se si chiedessero che ci sto a far lì o che cosa secondo loro sarebbe meglio che facessi, al solito non riesco a star zitta neppure se ne andasse della mia vita e chiedo, il più candidamente possibile, “ qualche problema ragazzi?”
mi guarda e risponde “no, no, nessuno, volevamo solo chiederti se magari eri stanca e volessi tornare in albergo,
Colomba si era offerto di accompagnarti”, credo che se gli sguardi fossero stati pugnali
quella sera rischiava grosso, lo guardavamo male in quattro, ognuno per i suoi buoni motivi, al che io rispondo, “ no, no, anzi la notte inizia adesso per me”.
A questo punto, l’accordo era generale e vista la mala parata, la cosa meno dannosa era continuare a fare buon viso a cattivo gioco e
lo sapeva far molto bene, non sarebbe stata una delle figure fondamentali della
ROOM-339 se non l’avesse saputo fare a meraviglia ed a breve il mistero si spiega, alla back room si stava organizzando qualcosa di grosso, non la semplice solita partitina a poker, ma si preparava il tavolo per una partita di faro, dove si puntava grosso un bel po’, e il rischio era proporzionato alla puntata, era molto facile finire in una bella casetta di legno di noce, monoposto, la cosa che comportava meno rischi in assoluto era restare uniti, del resto assieme a loro non avrei corso eccessivi rischi, anzi a ben guardare la mia presenza poteva costituire un notevole fattore di disturbo, per la concentrazione, del … pollo da spennare, non che fossi completamente d’accordo, ma volevo vedere… il covo del peccato, credo che in quel momento sarei stata la personificazione dell’avverarsi dei timori di mia
re e di Auriel Prima, credo che il demonio in persona le avrebbe spaventate di meno, che il constatare il mio livello assoluto di immersione nel peccato.
Ecco che entriamo alla back room, i miei angeli, ora 4 si guardano velocemente intorno nessun altro quella sera ha voglia di azzardare grosso, la stanza è deserta, solo il tavolo coperto col panno verde aspetta, le carte sono già sparse sopra il tavolo, ma difficilmente verranno usate quelle, specie se le puntate son ad un livello elevato, ancora il …pollo di cui non conosco il nome ma un generico signor Smith, non si vede, viene da una città, abbastanza lontana, in cui ha sentito dire che alla
ROOM-339 ci stava uno dei campioni di quel gioco e voleva vedere fino a che punto fosse bravo, chiedo chi fosse il campione in questione pensando a
o
Kublyk o
Malinconia, mi risponde invece
Colomba che è lui, il campione, e sorride di sbieco, poi aggiunge un brontolio poco sommesso, che le donne dovrebbero stare al loro posto, nemmeno rispondo, ad una tale affermazione, puramente gratuita ed ingiustificabile, mi limito a guardarlo, i miei occhioni chiari si accendono di un fuoco verde così intenso che solo pochi hanno avuto l’onore di vedere ed in ancora meno occasioni.
Una di queste occasioni risale a molto tempo prima, ma era una occasione speciale che nulla ha a che vedere con quella attuale, adesso mi limito ad osservare quel sancta sanctorum maschile, l’odore del tabacco è forte, ma non sgradevole come quello di là, questo tabacco sa di buono, come il sentore di cuoio vecchio e legno lucido, anche le sputacchiere sono di ottone lucido a specchio e pulitissime, neppure pare di essere nello stesso saloon, qui si denota raffinata eleganza ma non meno pericolosa della sguaiatezza del locale che sta al di fuori di quella porta chiusa, anzi forse ancor più letale.
Malinconia mi narra una storia che lo ha visto protagonista proprio li, dimostrando chiaramente che il codice di rapida e violenta condotta lì vige sovrano, e che se ne è reso ben conto un bulletto venuto da fuori che nel tentativo di irritarlo e di provocarlo, lui continuava a raccogliere gli scarti e li guardava, sbirciare presso gli scarti era severamente proibito dalle regole del gioco e del saper vivere una violazione che potrebbe costringere il giocatore a rinunciare al piatto, se non a qualcosa di più prezioso ed unico, la vita.
Anche se
Malinconia ha avvertito due volte, lo spaccone lo ignorò e sollevò il rigetto di nuovo, questa volta però,
Malinconia rastrella il piatto senza mostrare la mano, né dire una parola, il bullo ha portato subito fuori la pistola da sotto il tavolo, ma prima che l'uomo potesse premere il grilletto, la colt di Malinconia ha già cantato e ridotto l'uomo con un buco attraverso lo stomaco, con il sangue sparso dappertutto, il tipo giaceva morto e attraverso la tavola, non so se credergli fino in fondo, ma ho già visto la sua mira ed il suo volto era serio nel raccontarlo, mi sa che quella stanza ha visto numerosi spettacoli del genere, finiti male per una delle parti in causa, di solito per gli estranei che avevano la malaugurata idea di comparire alla
ROOM-339.
Adesso è il turno di
Kublyk, anche lui ha una sua storia da narrare, ma nel suo caso si trattava di pepite d’oro e di pesi che a parere suo non corrispondevano esattamente, ma il senso dell’umorismo di Kublyk è molto particolare, in quel particolare caso, il malcapitato, sopravvisse ma non dimenticherà facilmente che cercare di imbrogliare un trapper non risulta poi cosi semplice, si era ritrovato ad esser sparato con sale, non credo che si sia divertito molto per un bel po’ e di sicuro ci ripenserà a cercar di fregare un trapper, anche se questi si fa veder calmo e tranquillo, le acque chete affogano di solito, ma credo di averlo già scritto da qualche parte, ed ecco che anche
Dog prende a narrare di quella volta che al tavolo verde ci stava una mano da capogiro, e nessuno aveva il coraggio di puntare sopra, alla fine erano rimasti solo in due, il tizio che giocava con
dice trionfante “4 assi”
tranquillissimo lo guarda e dice pacificamente “ una Smith & Wesson batte sempre 4 assi” il tizio capisce l’antifona e si dichiara subito d’accordo lasciando il tavolo, chi veniva in quel posto o accettava le regole o se ne andava coi piedi in avanti.