Cara Katrin...

DeletedUser

Guest
No me vengas con un tango lloron
Que yo necesito ritmo
Porque hay musica en mi corazon
Y a mi no me da lo mismo

No me vengas con tango lloron
Porque es muy fuerte ahh
Y si alguna vez te mire
Fue porque tuviste suerte...

katrin canticchiava mentre dava da mangiare agli animali. era pomeriggio presto, c'era un lieve venticello, e si sentiva come heidi sui monti insieme alle caprette che fanno ciao, con la differenza che non si trovava sui monti, non aveva caprette, che facessero ciao o meno, ma soprattutto come carattere e aspetto non assomigliava per niente alla celebre protagonista del cartone animato.
stava giusto pensando di chiudersi in convento per la mancanza di nuove, quando joe il contadinello si affacciò sulla siepe e la chiamò a gran voce.
katrin gli si avvicinò. joe era una sorta di strillone, non facendosi mai mancare la notizia del giorno. passava quando poteva da katrin, perchè gli piaceva salutare Bau, un tenero micino fulvo che faceva le feste a tutti, contrariamente alla solita diffidenza che caratterizza i felini.
"miss katrin, come state?" e senza aspettarsi una risposta, si predispose ad annunciare: "sapete che ci sono nuovi arrivi in città? sembrano alcuni colleghi di lavoro di quel CAP, ma uno di loro ha l'aria losca. non so come si chiami, penso -Gre-, o qualcosa del genere. al suo passaggio porte e persiane si sono chiuse, i bambini sono scappati dalle madri, i cavalli hanno cominciato a nitrire...
si dice abbia diversi precedenti per rapine, furti e addirittura omicidi! non riesco a crederci! al giorno d'oggi... e pensare che qualche decennio fa se noi giovani ci azzardavamo a parlare senza permesso, ricevevamo amari rimproveri! bla bla, bla bla bla bla..." katrin aveva smesso di ascoltare. adesso joe stava parlando con bau e le oche, lei aveva afferrato lo scialle e si era precipitata in città
 

DeletedUser5284

Guest
No me vengas con un tango lloron
Que yo necesito ritmo
Porque hay musica en mi corazon
Y a mi no me da lo mismo

No me vengas con tango lloron
Porque es muy fuerte ahh
Y si alguna vez te mire
Fue porque tuviste suerte...

katrin canticchiava mentre dava da mangiare agli animali. era pomeriggio presto, c'era un lieve venticello, e si sentiva come heidi sui monti insieme alle caprette che fanno ciao, con la differenza che non si trovava sui monti, non aveva caprette, che facessero ciao o meno, ma soprattutto come carattere e aspetto non assomigliava per niente alla celebre protagonista del cartone animato.
stava giusto pensando di chiudersi in convento per la mancanza di nuove, quando joe il contadinello si affacciò sulla siepe e la chiamò a gran voce.
katrin gli si avvicinò. joe era una sorta di strillone, non facendosi mai mancare la notizia del giorno. passava quando poteva da katrin, perchè gli piaceva salutare Bau, un tenero micino fulvo che faceva le feste a tutti, contrariamente alla solita diffidenza che caratterizza i felini.
"miss katrin, come state?" e senza aspettarsi una risposta, si predispose ad annunciare: "sapete che ci sono nuovi arrivi in città? sembrano alcuni colleghi di lavoro di quel CAP, ma uno di loro ha l'aria losca. non so come si chiami, penso -Gre-, o qualcosa del genere. al suo passaggio porte e persiane si sono chiuse, i bambini sono scappati dalle madri, i cavalli hanno cominciato a nitrire...
si dice abbia diversi precedenti per rapine, furti e addirittura omicidi! non riesco a crederci! al giorno d'oggi... e pensare che qualche decennio fa se noi giovani ci azzardavamo a parlare senza permesso, ricevevamo amari rimproveri! bla bla, bla bla bla bla..." katrin aveva smesso di ascoltare. adesso joe stava parlando con bau e le oche, lei aveva afferrato lo scialle e si era precipitata in città

e io quando ti slavo uffa ps rispondimi al pm
 

DeletedUser

Guest
bella storia, complimenti!!! non badare alle critiche e basta :D :D
sei la migliore
 

DeletedUser

Guest
***

katrin si nascose alla vista degli uomini. aveva immediatamente capito chi fosse gre, dato che, siccome tutti gli altri avevano un'aria ebete e innocua, era l'unico a corrispondere alla descrizione di joe (che era ancora lì a parlare con bau)
li vide parlare. quello che si chiamava gre si guardava spesso intorno, con fare circospetto. katrin si era appostata dietro un muricciolo, ed era talmente concentrata, che non si accorse della presenza di qualcun altro.
improvvisamente si sentì colpire alla testa, e svenne. colui che l'aveva attaccata se la caricò sulle spalle e la portò da gre, che nel frattempo era seduto su di una panchina e contava i proiettili nella sua pistola.
"capo, guarda chi ci sta osservando..."
"una ragazzina? e io che me ne faccio delle ragazzine?"
attimo di pausa. certo, chi aveva tramortito katrin non doveva brillare per intelligenza.
"non avevi detto che dovevo impedire a chiunque di spiarti?"
"mpf... forse stava giocando a nascondino... lasciala sulla panchina."
si accese un sigaro. una nuvoletta di fumo si levò in alto nel cielo.
lo scagnozzo lo guardava con aria confusa.
"capo?"
nessuna risposta.
"posso andare?"
"sparisci e vedi di farti vedere il meno possibile."
quello era troppo stupido per pensare di avercela a male, così voltò le spalle e tornò alla sua postazione.

katrin aprì gli occhi.
un dolore lancinante le faceva pulsare la testa. si tastò un bernoccolo.
"ahi!"
"salve ragazzina."
era gre! stupita, si mise seduta e lo fissò, incapace di spiccicare parola.
"che c'è? il gatto ti ha mangiato la lingua? perchè mi spiavi?"
"non la stavo spiando", ma il viso di katrin diceva tutt'altro, era rossa come un pomodoro che arrossisce.
"haha. davvero. non ti conviene spiarmi, ti avverto. questa volta la passi liscia, la prossima no"
katrin, infuriata, balzò in piedi a fronteggiarlo "ma chi ti credi di essere? gre il magnifico? e non rispondere di si!!"
"sicuramente sono migliore di te e tanti altri"
"caspita, quanto sei modesto"
"hai notato?" detto questo gre si alzò e la lasciò con un palmo di naso
"io porto guai"
"io li attiro i guai". irritato e divertito allo stesso tempo dall'insolenza di lei, la guardò più attentamente. poteva non essere una grande bellezza, ma aveva la vita sottile e uno sguardo di sfida negli occhi che compensava i capelli scialbi e i tratti somatici insignificanti.
"e va bene, se ti va unisciti a me", disse con aria sarcastica.
katrin quando aveva per le mani qualcosa di interessante, non se lo lasciava scappare. "ci sto. qual è la nostra meta?"

***
 

DeletedUser5284

Guest
***

katrin si nascose alla vista degli uomini. aveva immediatamente capito chi fosse gre, dato che, siccome tutti gli altri avevano un'aria ebete e innocua, era l'unico a corrispondere alla descrizione di joe (che era ancora lì a parlare con bau)
li vide parlare. quello che si chiamava gre si guardava spesso intorno, con fare circospetto. katrin si era appostata dietro un muricciolo, ed era talmente concentrata, che non si accorse della presenza di qualcun altro.
improvvisamente si sentì colpire alla testa, e svenne. colui che l'aveva attaccata se la caricò sulle spalle e la portò da gre, che nel frattempo era seduto su di una panchina e contava i proiettili nella sua pistola.
"capo, guarda chi ci sta osservando..."
"una ragazzina? e io che me ne faccio delle ragazzine?"
attimo di pausa. certo, chi aveva tramortito katrin non doveva brillare per intelligenza.
"non avevi detto che dovevo impedire a chiunque di spiarti?"
"mpf... forse stava giocando a nascondino... lasciala sulla panchina."
si accese un sigaro. una nuvoletta di fumo si levò in alto nel cielo.
lo scagnozzo lo guardava con aria confusa.
"capo?"
nessuna risposta.
"posso andare?"
"sparisci e vedi di farti vedere il meno possibile."
quello era troppo stupido per pensare di avercela a male, così voltò le spalle e tornò alla sua postazione.

katrin aprì gli occhi.
un dolore lancinante le faceva pulsare la testa. si tastò un bernoccolo.
"ahi!"
"salve ragazzina."
era gre! stupita, si mise seduta e lo fissò, incapace di spiccicare parola.
"che c'è? il gatto ti ha mangiato la lingua? perchè mi spiavi?"
"non la stavo spiando", ma il viso di katrin diceva tutt'altro, era rossa come un pomodoro che arrossisce.
"haha. davvero. non ti conviene spiarmi, ti avverto. questa volta la passi liscia, la prossima no"
katrin, infuriata, balzò in piedi a fronteggiarlo "ma chi ti credi di essere? gre il magnifico? e non rispondere di si!!"
"sicuramente sono migliore di te e tanti altri"
"caspita, quanto sei modesto"
"hai notato?" detto questo gre si alzò e la lasciò con un palmo di naso
"io porto guai"
"io li attiro i guai". irritato e divertito allo stesso tempo dall'insolenza di lei, la guardò più attentamente. poteva non essere una grande bellezza, ma aveva la vita sottile e uno sguardo di sfida negli occhi che compensava i capelli scialbi e i tratti somatici insignificanti.
"e va bene, se ti va unisciti a me", disse con aria sarcastica.
katrin quando aveva per le mani qualcosa di interessante, non se lo lasciava scappare. "ci sto. qual è la nostra meta?"

***

ma quando ti salvo eroicamente dai banditi^
 

DeletedUser

Guest
davvero bella, anche se di solito le storie d'amore non le leggo
 

DeletedUser

Guest
eh bhe la protagonista è innamorata di quel .... non mi viene il nome.
almeno lo era
 

DeletedUser

Guest
eh bhe la protagonista è innamorata di quel .... non mi viene il nome.
almeno lo era

dici il cowboy? nah, ormai le è passata (per fortuna)
la definirei una "storia femminile", anche se a volte ci sono diversi punti di vista (prendi cavalino)
 

DeletedUser

Guest
era tutto il giorno che cavalcavano. gre non le aveva detto perchè fossero diretti a ..., così katrin fu tentata di lamentarsi in modo infantile e chiedere quanto mancasse, ma non voleva sfigurare, così rimase zitta.
ci pensò il grosso e grasso scagnozzo ebete che, comportandosi come si confaceva a un cowboy, chiese :"caaapooo, quanto maanca?? sono in astinenza da cibo e birra, ti prego fermiamoci!". gre sospirò scocciato, perchè non era abituato a viaggiare con gente poco avvezza alle lunghe cavalcate. concesse un break, e il gruppo si fermò nella città più vicina, Manchester.
katrin, esausta, scese a terra e si unì a quelli che stavano cercando una locanda. non ci misero molto a trovarla, così uno dei tirapiedi, ricordandosi di avere nella combriccola la presenza di una signorina, si offrì di andare a ordinare qualcosa mentre gli altri avrebbero aspettato fuori.
la ragazza si lasciò cadere in un angolo per terra (premurandosi di trovare sotto il didietro una coperta, e di cadere con un'aria della serie "non sono affatto stanca"), e chiuse gli occhi.
improvvisamente qualcuno gridò che un cavallo si era imbizzarrito, e nel caos generale, katrin non si accorse di essere proprio nella direzione in cui si stava precipitando la bestia. ebbe appena il tempo di emettere uno strillo di terrore, prima di rannicchiarsi con le braccia intorno al volto. una voce familiare urlò il suo nome, poi tutto divenne buio.

ma dov'era? era circondata dal nulla. tutto bianco. non era di certo all'inferno, non faceva caldo e non c'erano fiamme. non era in paradiso, non c'erano nuvole o santi. non era nemmeno in purgatorio. a dire il vero katrin non aveva idea di come potesse essere il purgatorio, ma sicuramente non doveva essere tutto bianco. o almeno, così vuoto.
allora pensò di essere nel paradiso degli animali. chissà, quello era l'ala destinata agli uccelli, questo avrebbe spiegato tutto quel vuoto.
le tornarono in mente i canarini che aveva avuto quando era piccola. dovevano essere per forza lì, a spiegare le loro alucce e cinguettare. "Cip? Cip II? Cip III??? Cip V? (Cip IV era stato dato per disperso quando aveva sette anni), dove siete???"
poi sentì delle voci... i suoi animaletti! che dolci creature!
un momento: da quando in qua i canarini parlano con voci umane?
ecco, i Cip (II o V, non fa differenza) parlavano con le voci di gre e cavalino.
"chi sei e perchè sei qui?"
"è una lunga storia, tutto cominciò 25 anni fa..."
"senti bello, le tue chiacchiere non mi ingannano, parliamoci chiaro"
a questo punto katrin li interruppe gridando "Ciiiiiiiiiiip? Ciiiiiiiiiiip??"
"ma che ha?", chiese il Cip che aveva la voce di gre.
"mah, penso che creda di essere nel paradiso degli uccelli. mi ha detto che lì ci sono almeno sei o sette canarini morti. uno si chiamava Cip, l'altro Cip, l'altro ancora Cip..."
katrin si rese conto della situazione, così aprì gli occhi e si alzò di botto.

gre e cavalino la fissavano, rispettivamente l'uno con aria perplessa e di compatimento, l'altro con aria soddisfatta e serena.
"ciao katrin! ben ritrovata! come stava la moltitudine di Cip?"
lei arrossì violentemente e balbettò frasi sconnesse.
quando si riprese, chiese che era successo.
fu gre a rispondere "un cavallo si è imbizzarrito e..."
"stava per schiacciarti come una ruota schiaccia un fiore, per fortuna io ero lì e ho impedito che ti facessi male!! certo, quando ti ho spinta da parte hai sbattuto contro un carro e sei svenuta (per non parlare della tua visitina Lassù), ma stai bene, e grazie a me!!!", completò cavalino.
gre si infastidì per l'interruzione, e, vedendo che i due ragazzi si conoscevano, pretese di sapere che ci facesse lo spazzacamini con loro.
"no, sai com'è... passavo di qui..."
"e per caso, ci stavi seguendo"
"okkei vi seguivo, siete soddisfatti, ora che l'ho detto??"
 

DeletedUser

Guest
ecco il quarto film della trilogia del dollaro:la storia di katrin, la figlia di joe
che ora non è più trilogia
 
In cima