Al colonnello piaceva quell’uomo. Lo aveva inquadrato subito appena aveva varcato la soglia. Gli occhi curi erano privi di ombre e vi si poteva leggere qualsiasi cosa. Avrà avuto trentacinque anni, aveva i capelli scuri, lunghi fino alle spalle e leggermente striati di bianco, baffi sottili e pizzetto; alto, una volta evidentemente robusto anche se ora era deperito dalle lunghe ed evidenti privazioni dei mesi trascorsi. Gli slegò le corde che gli stringevano ancora i polsi dietro la schiena. Credeva a quell’uomo anche se ancora non poteva dire che fosse proprio vera la storia di quella pistola. La prese e la osservò meglio. Sul calcio, inciso nell’avorio, il nome “Dick”, come aveva detto lui. La cura per quell’arma era evidente e dava invero l’impressione che fosse più la cura per un dono prezioso che per l’oggetto in sé. La porse al suo proprietario.
Gorge, o Dick, la prese con calma, la accarezzò e la rimise nel sacco che portò alla spalla.
“Grazie della fiducia” – disse – “Solo uno stupido o un suicida potrebbe pensare di entrare in un posto come questo armato e con l’intenzione di usare la sua arma!” “Questo è il motivo per cui ho detto chiaramente che ero armato quando mi sono presentato; sono solo in cerca di lavoro e di un posto dove fermarmi per un po’” “Puoi fermarti al forte, se vuoi, abbiamo sempre bisogno di gente in gamba e di questi tempi non è facile trovarne” “Posso farle una domanda colonnello?” “Certo…” – rispose – “Il sergente e gli uomini di guardia erano molto tesi e, direi, quasi impauriti quando mi sono avvicinato al forte, per quale motivo?” “Domanda legittima, dopo come sei stato trattato! Negli ultimi tre mesi abbiamo perso quasi venti uomini durante alcune missioni di ricognizione sia a San Diego che nelle sue vicinanze. Abbiamo ragione di credere che numerosi fuorilegge si stiano radunando per formare una sorta di organizzazione volta a rovesciare l’ordine costituito. Già un’altra volta, circa quaranta giorni fa, un uomo si presentò, come te, per cercare lavoro e si scoprì, più tardi, che era lo scagnozzo di un noto fuorilegge detto Power Stone che era venuto a spiare l’interno del forte per rubare le nuove armi, tra cui le nuove Colt e i nuovi fucili Winchester arrivati tre mesi fa. Lo abbiamo scoperto mentre entrava furtivamente in armeria ed è stato impiccato il giorno stesso per tradimento e furto ai danni dell’Esercito. Tra gli uomini regna molta tensione, più che paura e molto sospetto. Se resti li conoscerai meglio, sopratutto il sergente Berrett e ti renderai conto che sono uomini di valore e di grande coraggio. Allora cosa hai deciso?” “Mi fermerò Colonnello, grazie dell’offerta!” “La paga è di 30 dollari alla settimana e il tuo lavoro sarà quello di badare ai cavalli del reggimento. Il tuo diretto superiore sarà proprio il sergente Berrett. Dormirai nelle stalle, per ora, poi vedremo di trovarti una sistemazione migliore d’accordo?” “Per me va benissimo e sono pronto a cominciare anche subito!” “Comincerai domani mattina, dopo l’adunata, come tutti. Ora ti farò dare un pasto caldo e poi vai a riposare.”
Il colonnello chiamò il sergente mettendolo al corrente di tutto e sembrava che avesse tolto un gran fardello dalla schiena dell’uomo che parve cambiare espressione e rasserenarsi. Stavano per uscire quando il colonnello Grey chiamò ancora Berrett: “Sergente, faccia fare anche un bagno a quest’uomo… lascia una scìa di fetore insopportabile e gli fornisca anche degli abiti, dovremmo avere qualcosa in magazzino di quel farabutto impiccato tempo fa!” “Sissignore!” – fece di rimando il sergente salutando ancora una volta al berretto - Uscirono dall’ufficio e Dick si prese una sonora pacca sulla spalle. “Bene ragazzo! Sono contento che il colonnello ti abbia proposto di restare, mi stavi simpatico, dopotutto…” – disse affabilmente e ammiccando – “…nessun rancore per come ho dovuto trattarti, spero!” “Tranquillo sergente, il colonnello mi ha spiegato tutto, nessun rancore! Ditemi solo dove posso ora darmi una ripulita e mangiare un boccone, sono piuttosto sporco affamato e… stanco!”