Tequila saloon - Camomillo bardo dell'west

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Con la chitarra in mano si avvicina barcollando al sudicio palchetto di un saloon del nord-ovest il poeta Camomillo.
Un'orchestrina di contadini l'aspetta, il sindaco monocolo lo annuncia così:

"E' con noi da adesso e ogni sera ci reciterà una sua poesia!
Signore e signori ...il bardo dell'west, il poeta del canyon,
detto il Battisti-Mogol della frontiera, lingua di velluto e occhi da pistolero
è con noi Camomillo!"


L'artista sale sul palco, imbraccia la chitarra, guarda con panoramica di falco quel profumatissimo gregge di pistoleri, imbraccia la chitarre e declama:


SPAGHETTI WESTERN

Striscia l’iguana
su granelli di deserto profumati,
scotta la pietra suda l’orizzonte dietro il cactus
romba e ruggisce il motore feroce
come un tuono il deserto rimbomba,
sfreccia incandescente il motorino blu
tempesta di polveri libra il freno,
mezzaluna di pneumatici on the road
inchioda e schizza la trottola
Camomillo
lo spaghetto più veloce del west
polso e forchetta, forchetta e polso
come il serpe attorno al tuo vitino di vespa
s’annoda di vita propria,
ma attenzione ai lapilli di sugo!
Se Camomillo annoda sul tavolaccio sudicio del tuo saloon
Gli spaghetti nella cofana, segnali di fumo.
Occhi chiari distillati nel Tennesee
ma la forchetta tutta nostra è
cupo ingurgita e poi via
a cavalcare il suo motore a 4 tempi
(come due partite di calcio una dietro l’altra)
lampeggia blu la freccia nel deserto
Camomillo sale alla bersagliera
e che fanali anteriori nella notte dell’west
vezzosi quali occhi di gazzella!
E’ il motorino blu di Camomillo!
E poi il bauletto così nuovo pulito liscio
come la pancia di una partoriente
prima delle doglie!
In cotal guisa sfreccia il KILLerMillo
in cerca di BILL.
 

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Camomillo si avvia barcollando al palco del saloon, quasi inciampa sulla sputacchiera d'ottone ma arriva lo stesso in posizione tra le risatine del baro al tavolo del poker e lo sguardo allusivo della sciantosa.

E ora eccolo il menestrello della prateria, il saloon circondato dal nulla desertico è un microcosmo di anime allo sbando come una nave spaziale che ha perso la rotta, prende il microfono e intona così:

PoetacaimanoMillo

Sul tuo addio salpo la prora
prodigiosa silfide
è Camomillo che vola lontano
e cosa me ne faccio
altrimenti di questa giovinezza?
Caimano, vorace imbuto, poesia
sole al tegamino ti possiedo
e intorno ti ronzo
faccio la ronda al cosmo deretano
se dici che non funziona
non sai quel che vedi
vado oltre coi raggi x
è sexy la conoscenza,
tocca a te
gira la carta!
 

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In un alba sovrana della luce e della chiarezza,
i pensieri si raggruppano
come foglie portate dal vento
La tua vita, i sogni, le certezze e le speranze
scorrono come un fiume primaverile
allegro, gonfio e alle volte violento...
le tue estati sono lì,
passano sotto gli occhi della memoria,
a rinfonderti il desiderio
di passione che hai in te.

I colori che quest' alba porta con se,
sono come lampi che illuminano scorci
di un passato non lontano,
dove le passioni erano come schegge impazzite
che rimbalzano, ora, in questo presente maturo;

La bruma che mi circonda,
ovattando i miei pensieri
mi dona un senso di pace profonda,in cui la voglia
di essere ancora protagonista di questo giorno
che stà nascendo, sale forte dal profondo del mio
essere, liberando le energie che ancora sò essere
vive e sorridendo vado verso casa.... pensando.
 

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Occhio che nessuno faccia copia e incolla;)

controllato :D
tutto ok

sei andato a vedere la mia raccolta di poesie sul sito di scrittura creativa se dici così :p
ti sei portato avanti ma tanto le riporto tutte qui una ad una :cool:
 

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piccolo pistolero del lontano west

Sotto un sole caliente
s'inciampa piccolo pistolero,
ma non fa niente,
perchè lui cammina fiero.

Piccolo pistolero
di nome Bajiio,
che quando si discutte di un duello
lui dice sempre c'ero anch'io!

Con suo cavallo
di razza ariana,
Bajiio rimasto in stallo
ancora con il pigiamma.

Ma ora lui vaga per il deserto
perchè è certo
che le sue canzoni,
sono meglio di quelli di Manzoni.
 

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PLENILUNIO CICISBEO:)

Ascolta nell’aria deliri
di plenilunio cicisbeo,
sul ciglio aggrottato della notte
misteri d’afonia siderale
dipanano intrugli azzurri.
Il vento placa effluvi
alle porpore della notte
E segna musi affilati
profili d’ombra antica,
se con me ascolterai
profumi cerulei
di plenilunio cicisbeo
che del prode Camomillo
è lirismo maestoso.
 

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Nella notte sorge il regno della parola,
luminescenze all`orizzonte,
linea continua, che scorre e mi circonda,
tratteggi e profili,
la mente produce alambicchi pieni di magia,
che danno sostanza a ciò che è visione di interiorità,
io scruto lungo il limite che separa terra e cielo,
il buio che fa posto ad un grigio illuminato,
riconduco lo sguardo verso brividi arancio,
già visti, che accendono il ricordo,
tendo la mano,
in attesa di un palpito caldo,
sfioro pelle ruvida,
poi ritraggo,
per un istante mi ricomprendo,
mentre già al di là delle fronde,
che appaiono mute,
nel blu che comincia a colorare lo sfondo,
mi perdo;
corre la forza che mi è stata data a cercare altri sfondi,
altri orizzonti,
disegnati tra il cielo e il mare,
nuova aurora che tinge di rosa
la tua percezione in me,
sequenza di sinapsi,
che mi spaventa,
provoca il divino,
occhio di bue sull`ipersensibilità,
che mi riempie, mi brucia,
morde, trasforma,
mentre cresco
e forse troppo di me comprendo,
ma anche stavolta ho narrato più del dovuto,
ignorando l`attimo, il gesto, l`istinto,
ho perso,
nella presuzione sottile della mia nicchia unica,
da cui osservare,
per poi mai vedere.
 

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Camomillo/marionetta

Cappio che fascino!
Avviluppa la mente
E stringe stringe stringe,
Morde e brucia la pelle
Mentre stringe.

Mi stringi
Mi stropicci
Mi grattuggi
Gira gira il girarrosto.
Mi spremi
M’impasti
M’avviluppi
Mi svolgi sinuoso
Mi lasci bramoso

D’esser costretto
Reggi reggi reggi
I fili tesi
Di Camomillo
Tua marionetta.
 
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