Laquatus

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Era una notte di luna crescente, quando dalla polvere della prateria arrivo un'individuo sporco di sangue raggrumato e con i vestiti consunti e strappati in più parti, dando l'impressione che fosse stato aggredito da una bestia. Era un ragazzo sulla ventina d'anni con dei capelli neri come la pece e un'espessione persa nel vuoto, dei capelli lunghi fino alle spalle sporchi di polvere, alto circa 190cm e di corporatura non eccessivamente robusta, aveva al collo una collana bianca, di un candore che in quella sporcizia provocava disagio, gli occhi del ragazzo erano di un castano scuro ma arrossati dalla polvere.

Alle domande dello sceriffo su quale fosse la sua provenienza e su cosa fosse accaduto per ridurre quell'uomo in quello stato, il giovane non rispondeva, ma fissava le persone, le guardava come se non potesse vederle, era sicuramente in uno stato di confusione visto che continuava a ripetere "Sette volte come i Giorni della Creazione, Sette volte la Vendetta per chi toccherà Caino, Sette i paia di animali del mondo che avrebbe portato Noè nell'arca, Sette le trombe dell'Apocalisse e Sette gli Angeli del Signore.Il Numero Sette supera il sei, l'imperfezione, l'umano, il Sette rappresenta la Trascendenza di Dio".
Non sapevano cosa avesse a che fare questo con l'uomo, e i saggi annunciavano già il giovane come un demonio del quale era meglio disfarsi, un pericolo per il piccolo villaggio.
Nelle sue tasche furono rinvenute oltre che una carta con la scritta Exurge Malum Domine una targhetta di rame con la dicitura Laquatus... Pensando fosse quello il nome dello straniero gli venne messo come nome... in attesa che un giorno potesse tornare a parlare.
Il giovane fu portato nella residenza del Dott.Zerkof, che si fece avanti per predersene cura e cercare di rimetterlo in sesto.
Prima parte
 
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wowowow ecco un'altro membro di tilburg che ci scrive la sua storia XDXDXD
 

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I giorni passavano lenti, sul polveroso villaggio che aveva accolto ormai da più di un mese lo straniero a cui era stato dato il nome Laquatus... Dal giorno in cui arrivò non aveva più parlato, non aveva sorriso e la sua espressione vuota sul viso era rimasta intatta.
Inutili i tentativi del Dottor Zerkof di farlo aprire, di farlo parlare e farsi raccontare la sua storia, lo straniero sembrava non capisse neanche dove si trovasse. Eppure qualcosa sembrava avere effetto su lui.
Era una calda giornata e lo straniero sedeva come sua abitudine sotto il porticato con lo sguardo perso all'orizzonte, il dottore gli sedeva accanto provando (inutilmente) a farlo parlare, e davanti a loro giocava la piccola Ludie, figlia del dottore, che giocava sulla casetta nell'albero, "stai attenta" urlava continuamente il dottore " questi figli quando son piccoli fanno penare" disse rivolto a Laquatus che come al solito non rispose, "vabbè allora io entro dentro a prendere qualcosa di fresco". Andò dentro, e fù allora che dalla finestra vide qualcosa che mai si sarebbe aspettato di vedere da Laquatus. La piccola Ludie mentre giocava sulla capanna si sporse troppo e caddè dall'albero, Laquatus fece uno scatto in avanti e riusci ad afferrarla poco prima che cadesse a terra, salvando la piccola da una sicura lesione. Il dottore uscì fuori correndo, si accertò delle condizioni della figlioletta, e si giro a guardare Laquatus, in tutto quel mese lo aveva visto alzarsi poche volte e sempre per delle cose di prima necessità, e comunque molto lentamente, mentre poco fa lo aveva visto fare un balzo degno dei migliori atleti, e forse anche fuori dalla loro portata.
Ora il dottore iniziava a preccuparsi, possibile che quell'uomo potesse rappresentare una minaccia per la sua famiglia? e perchè non parlava?. Lo vide mentre si ri-siedeva, la solita espressione vuota nei suoi occhi, lo lasciò li, seduto e solo a guardare l'orizzonte, non accorgendosi del velo di lacrime che copriva gli occhi di Laquatus.

Quacun'altro vide la scena, da molto lontano, un uomo dalla folta barba, un capello grigio scuro, e una collana di un bianco candore vide la scena e sussurò: " ti ho trovato! "

Accontentati II parte
 
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I giorni passavano lenti, sul polveroso villaggio che aveva accolto ormai da più di un mese lo straniero a cui era stato dato il nome Laquatus... Dal giorno in cui arrivò non aveva più parlato, non aveva sorriso e la sua espressione vuota sul viso era rimasta intatta.
Inutili i tentativi del Dottor Zerkof di farlo aprire, di farlo parlare e farsi raccontare la sua storia, lo straniero sembrava non capisse neanche dove si trovasse. Eppure qualcosa sembrava avere effetto su lui.
Era una calda giornata e lo straniero sedeva come sua abitudine sotto il porticato con lo sguardo perso all'orizzonte, il dottore gli sedeva accanto provando (inutilmente) a farlo parlare, e davanti a loro giocava la piccola Ludie, figlia del dottore, che giocava sulla casetta nell'albero, "stai attenta" urlava continuamente il dottore " questi figli quando son piccoli fanno penare" disse rivolto a Laquatus che come al solito non rispose, "vabbè allora io entro dentro a prendere qualcosa di fresco". Andò dentro, e fù allora che dalla finestra vide qualcosa che mai si sarebbe aspettato di vedere da Laquatus. La piccola Ludie mentre giocava sulla capanna si sporse troppo e caddè dall'albero, Laquatus fece uno scatto in avanti e riusci ad afferrarla poco prima che cadesse a terra, salvando la piccola da una sicura lesione. Il dottore uscì fuori correndo, si accertò delle condizioni della figlioletta, e si giro a guardare Laquatus, in tutto quel mese lo aveva visto alzarsi poche volte e sempre per delle cose di prima necessità, e comunque molto lentamente, mentre poco fa lo aveva visto fare un balzo degno dei migliori atleti , e forse anche fuori dalla loro portata.
Ora il dottore iniziava a preccuparsi, possibile che quell'uomo potesse rappresentare una minaccia per la sua famiglia? e perchè non parlava?. Lo vide mentre si risiedeva, la solita espressione vuota nei suoi occhi, lo lasciò li, seduto e solo a guardare l'orizzonte, non accorgendosi del velo di lacrime che copriva gli occhi di Laquatus.

Quacun'altro vide la scena, da molto lontano, un uomo dalla folta barba, un capello grigio scuro, e una collana di un bianco candore vide la scena e sussurò: " ti ho trovato! "

Accontentati II parte

EH NO ADESSO FAI LA TERZA PARTE CAVOLO SEI BRAVO:eek:
 

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bella anche la seconda parte...rivedi la 3 e la quarta e poi postale
 

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bella anche la seconda parte...rivedi la 3 e la quarta e poi postale

Questa è la Terza...

L'uomo che si presento al saloon, era un'uomo sulla cinquantina, alto e con indosso dei vestiti da avventuriero che facevano capire che era un'uomo di mondo, probabilmente un cercatore d'oro, o un mercenario.
Entrato al saloon chiese di poter avere dell'acqua fresca (l'acqua è il bene più prezioso nel west!), è si presentò come Ray Bill Joe, conosciuto come Ragyu, dall'accento sembrava provenire dalle terre del nord, le terre del freddo.
"Perchè si trova qui signore? e di passaggio, o è qui per affari?" chiese Qwerty il barista, Ragyu fissò per un attimo il barista, uno sguardo che già una volta Qwerty aveva visto, ma non ricordava dove...
"diciamo che son qui per incontrare un amico !" rispose Ragyu accennando un sorriso e scoprendo dei denti macchiati dal tabacco.
" Mi scusi" riprese "mi saprebbe dire chi abita nella casa in cima alla collina? Quella con il grande ciliegio?"
Qwerty ci pensò un attimo: " la casa in cima alla collina? Ah si, è del dottor Zerkof, pover'uomo ha perso la moglie un pò di tempo fa e ora vive con la figlioletta!"
"Capisco " rispose Ragyu, sorseggiando la sua acqua " però, mi pare di aver visto un altro uomo in quella casa, ma forse mi sbaglio", non si stava sbagliando, era rimasto appostato per un bel pò di tempo fuori dal paese e aveva visto, in quella casa, un altro uomo.
Lo sguardo di Qwerty si rabbuiò: "si, in efetti c'è un altro uomo, i saggi dicono sia figlio del demonio!"
Ragyu sorrise " molti stranieri sono figli del demonio, sembrano innocui, ma in realtà son più pericolosi di satana stesso!"
Scese il silenzio per un attimo, Qwerty notò al collo dello straniero una collana bianca, con una croce uncinata e al centro una scritta "Exurge Malum domine".
"Scusi" disse Qwerty " ma lei... ehm... quale è il suo mestiere? di cosa si occupa?"
Ragyu lo guardò, improvvisamente serio, prese tra le mani la croce arpionata e rispose " io, sono un missionario di Dio, mi occupo di prendere le persone malvagie e violente e portarle in un luogo dove possano tornare alla loro purezza originale, non un volgare cacciatore di taglie, loro lo fanno per soldi... a me interessa che i malvagi possano tornare alle loro famiglie e possano incontrare Dio un giorno, pentendosi dei loro peccati"
Qwerty, non aveva capito molto bene, lo si poteva capire dall'espressione da idiota che aveva sul volto, " sisi ho capito !"
Ragyu sorrise " mettiamola cosi, se mio figlio fosse un delinquente, e avesse una sua famiglia io farei di tutto per prenderlo e portarlo a raggiungere la sua naturale purezza, se per fare questo dovrò uccidere i miei nipoti e la moglie di mio figlio io lo farò, perchè loro raggiungeranno per primi la grandezza di Dio!". Detto questo pagò ed uscì dal saloon.
Qwerty, il barista continuava, continuava a pensare a quello sguardo che gli era sembrato tanto familiare e al candore di quella collana, un candore che turbava con l'aspetto dello straniero, eppure non gli veniva in mente, e finalmente gli balenò in mente.
Lo straniero gli ricordava Laquatus non solo dallo sguardo ma anche dalla collana dal biancore assoluto, che aveva visto anche al collo di Laquatus, e persino l'aspetto, i lineamenti fisici ricordavano quelli dello straniero arrivato più di un mese prima, lo stranierò aveva un qualcosa che aveva intimorito il barista, sembrava mosso da una volontà divina, ma aveva qualcosa che non andava, qualcosa di oscuro.
L'uomo aveva detto che era venuto a cercare un amico, ma chi poteva essere amico di quell'uomo?.

L'uomo, con i vestiti da avventuriero andò in piazza e si sedette, come se stesse aspettando qualcuno...
 

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più si va avanti e più diventa intrigante

XDXD alla fne mi dovrò unire alla mia città di tilburg city qst è un pò il passato del pg, però ancora ho ispirazione, ffinchè ho ispirazione vado avanti (tanto fantasia ne ho XD)
 

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mettici qualche colpo di scena :D

Tranquillo vedrai più avanti quanti ne metto XDXD io sono portato alla tragedia mooolto portato alla drammaticità e alla caducità della vita
 
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IV parte

Tengo a precisare, che i nomi delle tribù presenti nella storia sono veri e non inventati cosi come la lingua citata



L'uomo rimase fermo nella piazza per delle ore, stava fermo osservando le costruzioni che circondavano la piazza. Erano costruzioni alte e slanciate, del colore della polvere, il deserto aveva uniformato tutto lì attorno per delle miglia. Un pò come nelle terre del nord dove la neve copriva tutto quanto rendendo tutto bianco e incantato.
La cittadina era popolata da molte famiglie di origine indiana, era un crocevia di passaggio degli avventurieri, dei cercatori d'oro e di banditi....lui era venuto a cercare proprio un bandito.
Non era un bandito pericoloso, quando lo aveva affrontato e catturato la prima volta, ma era passato molto tempo da allora, e il giovane bandito non era più quello di una volta.
Mentre era sospeso nei suoi pensieri, si avvicinarono a lui due persone. Un indiano alto appartenente alla tribù dei Cayus, di lingua Shabaptian dell'Oregon orientale, era un cacciatore di bisonti e un guerriero estremamente combattivo, la sua gente stava scomparendo proprio a causa delle continue guerre, la loro esperienza nei combattimenti li rendeva ricercati come mercenari e soldati, il suo nome era Meth, a Ragyu quella tribù ricordava molto i guerrieri dell'antica sparta.
L'altro individuo era basso e dall'aspetto rozzo, un cacciatore, non cacciava animali, o meglio non animali con pelliccia, era un cacciatore di uomini, qualsiasi fosse il suo obbettivo e qualsiasi fosse la taglia lui lo cacciava, e non gli importava cosa dovesse fare per catturare il bandito lui l'avrebbe fatta, a giudizio di Ragyu era un criminale, un uomo che uccideva a sangue freddo senza il minimo scrupolo ma quando ci sono ricercati di mezzo la legge non è olto lontana dall'ingiustizia.
A Ragyu non piaceva quell'uomo, di cui non conosceva nemmeno il nome, ma sapeva che per catturare il bandito che cercava gli serviva il suo aiuto, come cacciatore di taglie o come esca...
Si piazzarono fuori città, in modo da poter controllare il fuggitivo e poter organizzare il piano di cattura, sembrava che il ragazzo abitasse a casa di un dottore e della sua figlioletta, non stava bene o almeno questo sembrava, quindi con un pò di fortuna avrebbero potuto catturarlo senza troppi problemi, anche se negli ultimi giorni lo aveva visto alzarsi, muoversi e qualche volta giocare con la piccola, probabilmente gli ricordava la figlia che aveva perso, pensò ragyu con un pò di amarezza nel cuore.
Meth andava di continuo durante la notte a controllare la situazione informando che il fuggitivo aveva ripreso a muoversi ma che ancora aveva i segni delle ferite inferte dai tre.
Era tutto deciso, quando la prossima carovana di avventurieri fosse passata dalla città, in occasione del mercato che si sarebbe svolto nella vicina città di Amaya, loro sarebbero entrati in azione e avrebbero preso il fuggitivo vivo o.... MORTO
 

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V parte

Erano passati alcuni giorni dal mancato incidente della piccola Ludie,
incidente mancato grazie al pronto intervento di Laquatus, e del suo magnifico scatto.
Da quel giorno Laquatus era cambiato, aveva preso a camminare e persino a giocare con la piccola, in più di un occasione lo aveva visto sorridere. Ma Zerkof non sapeva se lasciar giocare la piccola con Laquatus fosse o meno una cosa giusta o sbagliata, aveva dei timori, non sapeva chi fosse, non sapeva da dove veniva, quale fosse il suo passato. Ma guardandolo giocare con la piccola poteva dire quasi con certezza che era un padre nonostante la giovane età.
L'unica cosa che mancava adesso era la parola, Laquatus sapeva parlare ma qualcosa nella sua mente bloccava le sue parole, probabilmente uno shock, qualcosa che voleva cancellare dalla sua mente aveva bloccato la sua capacità di parlare.
Il dottor Zerkof aveva provato di tutto, qualsiasi cosa che potesse funzionare, ma con i medesimi risultati, niente.
Pensò che c'era solo una cosa che gli rimanesse da fare, non credeva molto alla magia e ai riti indiani, ma la maggior parte degli abitanti del villaggio erano indiani, e tra questi uno in particolare era conosciuto, si chiamava Penna Bianca, sorrise pensando a quanto fosse buffo come nome per un vecchio indiano, tra la gente del villaggio c'era chi sosteneva che il vecchio indiano fosse nato da un'aquila e da un grifone, e che fosse l'uomo più saggio tra la sua gente.
Zerkof guardò Laquatus che buttato a terra si dimenava dalle risate provocate dalla piccola Ludie che gli faceva il sollettico " si è decisamente cambiato da quando è arrivato, credo che provare ad andare dal vecchio non costi nulla... "
Ma per poter parlare con il vecchio doveva chiederel'aiuto di Fuzy lo sceriffo suo amico, in quanto i componenti della tribù del vecchio stavano in cima alla montagna, e Zerkof sapeva dei pericoli per arrivarci, il pericolo delle bestie feroci e dei banditi.
Il mattino dopo lasciò la piccola Ludie nelle mani della sua vecchia vicina, prese il suo asino e in compagnia di Laquatus si diresse da Fuzy,lo sceriffo.
" Vedrai Laqu, ( XD ) recupererai la memoria e riprenderai anche a parlare, poi chi lo sa potresti anche trovare una bella indiana con cui mettere su famiglia " si voltò ridendo verso il ragazzo.
Lo sceriffo si trovava nel suo ufficcio addormentato come al solito
" SVEGLIA SOLDATO! SIAMO ATTACCATI DA UN ESERCITO DI INDIANI FOOOOOOORZAAAA!" urlò Zerkof, il povero sceriffo scattò in piedi imbracciando il fucile. Ci mise qualche secondo a capire che era uno scherzo: " ma sei scemo! alla mia età non puoi farmi prendere certi spaventi, ringrazia che sei padre di quella bambina altrimenti ti facevo un buco in mezzo alla testa, brutto *******!!!". Zerkof rideva: "senti vecchietto, mi servirebbe che te mi accompagnassi dagli indiani sulla montagne dal vecchio penna bianca, vorrei far riprendere la memoria e la parola a Laquatus". Fuzy lo guardò seriamente, " zerk, sai che ti aiuterei volentieri, ma sai cosa dicono i saggi, quel ragazzo potrebbe portare sventura, non sapppiamo chi l'ho a ridotto così e se lo venissero a cercare? pensa al villaggio, pensa anche alla piccola Ludie..."
Zerkof guardò Laquatus che accarezzava l'asino " no, fuzy, mi sento che è un bravo ragazzo e poi ha salvato mia figlia, lo sai no... glielo devo, e se te non mi ci porterai ci andrò io per conto mio, e se morirò andando dagli indiani per colpa di qualche bestia, lo sai che io non so sparare, la colpa sarà tua, e avrai mia figlia sulla coscienza! chssà come crescerà male senza il suo adorato padre". Detto questo si girò ed uscì diretto con Laquatus alle montagne a nord del villaggio, " Stupido" sussurrò Fuzy.

Il percorso della montagna era ripido e scosceso, il dottore sapeva dei pericoli a cui andava incontro , orsi, puma e banditi che infestavano la zona, " Laqua, tieni questo,è sempre meglio avere qualcosa con cui difendersi" gli diede un coltello " certo nn è un fucile o una pistola però accontentati, meglio di nulla no?".
Mentre diceva questo un enorme grizzly nero salto fuori attaccandoli, accadde tutto in un attimo , Laquatus prese il coltello e stava per buttarsi sull'orso quando si sentì uno sparò, e l'animale stramazzò al suolo, si voltarono entrambi nella direzione dello sparo, un uomo in dicvisa era comparso dietro di loro, era Fuzy " Ragazzi miei, voi non sapete badare a voi! figurarsi arrivare in cima!"
 

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io mi sono stancato a fare il mio...

ma no di già chavo? io ho tre parti già pronte nel forum cittadino... solo che aspetto a metterle e ancora moltissimo da scrivere..
io scrivo se poi nessuno legge non fa nulla io mi diverto!
 
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