Lacrime

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Lacrime. Lacrime riempirono improvvisamente i suoi occhi. E prima delle lacrime un lampo di dolore attraversò rapidamente la distanza tra il naso e il cervello. La forza dell’impatto spostò il suo baricentro, e la sensazione di vuoto nel cadere all’indietro si unì a quel dolore che ora si faceva persistente e reale.
La realtà stava tutta in quel pulsare di sangue, di nervi percorsi da scariche elettriche, di reazioni chimiche che si facevano strada nel suo corpo, perché per il resto non riusciva più a riconoscere come reale la situazione che stava vivendo.
L’immagine del suo vecchio che ringhiava sopra di lui, biascicando insulti e puzzando di mescal da due soldi stentava nella sua mente a ricomporsi a quella dell’uomo che gli aveva insegnato a cavalcare, che l’aveva tenuto con sé dopo la morte della madre, cacciando i parenti di lei che volevano portarlo in città per dargli un’educazione “cristiana”, che lo aveva allevato per sedici anni.
Lacrime. Nuove lacrime premevano per uscire e mischiarsi con le altre, dolore con dolore, ma le lasciò lì.
Schivò facilmente un nuovo colpo. Stavolta un piede mancò i suoi reni. Cacciò dalla sua mente l’assurdo di quella scena, rotolò su un fianco, si alzò di scatto e prese la porta, lasciando dietro di sé un vecchio ubriaco con la barba rossa e unta, grosso e solido come un tronco di quercia, che una volta era stato suo padre.
Infilò i finimenti a Junior, il suo vecchio grullo, senza che un solo pensiero attraversasse la sua mente lo montò a pelo e mentre attraversava la Sierra galoppando nella notte, il calore e il respiro affannato dell’animale lo riportarono a cose che conosceva, lo calmarono e nella calma il suo pensierò articolò la parola vendetta.

…continua
 

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bè,dopo 1 mese nn hai ancora continuato,un po' tanto nn credi ?????
 
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