Guerra di Indipendenza Americana

DeletedUser1668

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INIZIERò OGGI, 4 LUGLIO "THE INDEPENDENCE DAY" FINO AL 15 LUGLIO (durata della missione del fuoco d'artificio)

Molti di voi ne hanno sentito parlare, ma molti non sanno cosa successe; cosa fece brillare la prima scintilla di rivolta e alla fine di GUERRA.

La Guerra di Indipendenza Americana fu il conflitto che, tra il 1775 e il 1783, oppose le tredici colonie nordamericane, alla loro madrepatria, il Regno di Gran Bretagna.
Nel corso della guerra le forze europee si schierarono su diversi fronti.
Qui di seguito vi mostrerò tutti gli stati europei (e non) che si schierarono con le Tredici colonie e gli Inglesi.

SCHIERAMENTI

Tredici Colonie:

in alleanza con:

Regno di Francia
Regno di Spagna
Province Unite
Volontari polacchi
Volontari prussiani
Ribelli del Québec
Nazione Oneida

Regno Unito

in alleanza con:

Lealisti americani
Contea d'Assia
Hannover
Confederazione irochese

Le cause della rivoluzione

Una delle cause furono le tasse che le colonie dovevano pagare al Regno Unito. Dopo la Guerra dei Sette Anni (1756 - 1763), l'Inghilterra si trovava in serie difficoltà economiche e decise di imporre alti dazi sui prodotti di importazione dalla madrepatria alle colonie ed imponeva un bollo sui documenti ufficiali e sui giornali.
Inoltre il Regno unito ribadiva il proprio monopolio industriale vietando lo sviluppo autonomo delle colonie, preoccupandosi, non tanto dei loro particolari interessi, quanto degli interessi globali dell'impero.
Quindi le colonie servivano come pura fonte di materie prime utili allo sviluppo inglese.

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1775: Le Tredici Colonie sono la zona rossa, i domini inglesi quella rosa, i domini spagnoli quella arancione.

Se si giunse alla completa rottura fra le colonie e la madrepatria, alla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America e alla guerra, fu perché agivano ragioni profonde e oggettive da individuare come cause reali della rivoluzione americana: le colonie non si sarebbero potute sviluppare sino a diventare il primo nucleo degli Stati Uniti d'America, se fossero rimaste inquadrate e soffocate nell'organizzazione monarchica inglese.

La guerra sul continente

Quando la guerra scoppiò i coloni disponevano solamente di milizie volontarie, i minutemen:
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Al contrario degli inglesi che si appoggiavano su un esercito ben addestrato ed equipaggiato, l'Esercito Britannico.
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Anche con la creazione dell'Esercito Continentale (Esercito Americano):
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e l'inquadramento dei miliziani in truppe regolari la situazione non cambiò. Solo dopo l'inverno del 1778, quando von Steuben iniziò ad addestrare gli statunitensi a Valley Forge (Pennsylvania) le truppe dei "patrioti" ebbero un miglioramento significativo arrivando alla fine della guerra, grazie anche all'intervento francese, a poter effettuare un assedio campale, quello di Yorktown. (se proprio volete un assaggio di questo passo guardatevi il film del 2000 diretto ed interpretato da Mel Gibson "The Patriot" ovvero "il patriota").


La differenza principale che emerse tra la tattica adottata da George Washington e i comandanti inglesi fu quella della mobilità delle truppe. Mentre i generali d'oltreoceano utilizzavano le classiche tattiche della guerra settecentesca, che prevedevano lo spostamento di truppe pesantemente equipaggiate seguite dai carriaggi, l'avvicinamento al nemico e la carica a seguito di alcune raffiche, gli statunitensi preferivano utilizzare tecniche da guerriglia, con imboscate e ritirate strategiche.
Nonostante gli inglesi avessero inflitto un numero maggiore di sconfitte agli statunitensi rispetto alle vittorie ottenute da quest'ultimi, non riuscirono mai a cogliere un successo decisivo, come invece quelli americani a Yorktown o Saratoga.

FINE PRIMA PARTE
 
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Le battaglie di Lexington e Concord

Passiamo ora alle prime battaglie tra le colonie e gli Inglesi. (in fondo è questo che volevateXD metterò anche nomi di persone e luoghi che non vi starò a spiegare molto, dato che il lavoro mi verrebbe troppo lungo, e d'altronde ho poco tempoXD)

Il primo scontro tra le truppe inglesi e i minutemen avvenne nell'aprile del 1775 nelle cittadine di Lexington e Concord.

Il generale Thomas Gage, all'epoca a capo della guarnigione inglese a Boston, organizzò un'operazione di polizia atta a smantellare i depositi e disperdere i minutemen e ne affidò il comando a Lord Percy e al colonnello Francis Smith. Questi uscirono dalla città la sera del 18 aprile 1775 a capo di 756 soldati dividendosi in due colonne per raggiungere separatamente le cittadine.
I soldati puntavano sull'effetto sorpresa ma la loro marcia era intralciata dagli zaini e dai carri. Paul Revere riuscì ad avvertire Adams e Hancock a Lexington mentre la guarnigione di Concord fu raggiunta da William Dawes e Samuel Prescott. Le milizie organizzarono così la resistenza: furono sgombrati i depositi e a Lexington lo schieramento si mise in ordine di battaglia.

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Battaglia di Lexington

Quando l'esercito inglese giunse nella cittadina ordinò ai coloni di disperdersi ma, mentre veniva compiuta l'operazione, qualcuno esplose un colpo (ancora oggi non si sa se il colpo partì dalle truppe reali o dai coloni); gli americani reagirono e i britannici fecero altrettanto. La scaramuccia durò circa venti minuti e alla fine i minutemen fuggirono lasciando sul campo otto morti e dieci feriti a dispetto di un unico ferito tra le file nemiche.
Così vi viene mostrato il divario enorme tra le due forze.

La battaglia di Bunker Hill

I miliziani americani, dopo la creazione dell'esercito e la conquista dei forti, si erano attestati nei pressi di Boston con l'intento di cingerla d'assedio. Tuttavia erano riusciti solo ad occupare le due colline che dominavano la città, Bunker Hill e Breeds Hill, tra il 12 e il 15 giugno del 1775. Il generale Thomas Gage, poco preoccupato dei "ribelli", decise di rompere l'accerchiamento e assegnò 2.500 uomini a Sir William Howe con l'ordine di attaccare il 17 giugno.
Howe sottovalutò gli americani e, soprattutto, credette di trovarsi di fronte a delle linee poco fortificate; invece nella notte i ribelli, prevedendo un attacco avversario, avevano sguarnito Bunker Hill, poco difendibile, trasferendo le truppe a Breeds Hill, più alta, lavorando durante la notte per migliorare le fortificazioni. Verso le nove del mattino del 17 giugno, al termine di un breve cannoneggiamento, gli inglesi cominciarono l'attacco.

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Battaglia di Bunker Hill

Giunti sulla collina gli attaccanti subirono un pesante fuoco di sbarramento e furono respinti nel corpo a corpo. Anche al secondo attacco furono respinti e, solo al terzo tentativo e grazie all'esaurimento delle munizioni dei difensori, presero le due colline. Le perdite inglesi furono 1.050 (304 morti, 741 feriti e 5 dispersi) mentre quelle americane solo 445 (172 morti e 273 feriti). I miliziani poterono ritirarsi ordinatamente con le proprie armi, lasciato sguarnito da Howe, che perse così la possibilità di annientare l'esercito dei coloni.
Sul piano militare la vittoria fu degli inglesi ma questa era stata pagata a caro prezzo. Moralmente il successo era invece degli americani che avevano resistito ad un nemico in superiorità numerica dimostrando di poter resistere all'esercito reale.

Notizia in più:
PHP:
Washington sapeva anche che dietro al pomposo nome di "Esercito Continentale" vi era in realtà un'accozzaglia di uomini male equipaggiati, male addestrati, privi di disciplina e dipendenti dal bottino di guerra per l'equipaggiamento. Egli iniziò ad organizzare l'esercito abolendo buona parte delle regole che bloccavano gli eserciti del XVIII secolo: rese più leggeri gli zaini per permettere spostamenti più agili, cercò di ridurre la burocrazia per il comando e, soprattutto, provò a creare un clima di convivenza tra esercito e popolazione permettendo così ai soldati di alloggiare nei villaggi e di non dovere perdere tempo e forze a costruire gli accampamenti.
Un elemento a favore dei coloni era invece quello dei fucili: gli inglesi avevano moschetti a canna liscia ad avancarica, ottimi in potenza di fuoco e rapidità di tiro ma scarsi in precisione mentre gli americani, pur avendo moschetti simili, possedevano anche fucili ad avancarica a canna rigata, più lunghi e lenti, ma capaci di colpire un bersaglio singolo a 200 metri. I miliziani si disponevano quindi con formazioni a maglie larghe e colpivano con uno o al massimo due colpi gli inglesi, fuggendo e tenendosi ad una distanza di sicurezza; una tattica ideale per le azioni di guerriglia nella prima parte della guerra.
Mancavano però ai coloni i cannoni che, come sapeva Washington, avevano un impatto morale superiore sul nemico. Quando poi riuscì ad ottenerli arrivarono anche i primi successi campali.

Dopo la campagna Canadese, dove gli americani erano stati sconfitti nettamente, dalle forze anglo-canadesi, sembrava che ormai la vittoria dovesse essere degli inglesi.
Washington era disperato ma un aiuto al generale venne però da un cartolaio e farmacista di Boston: Henry Knox. I coloni avevano trovato al forte Ticonderoga cinquanta cannoni, più di quanti ne avesse l'intero Esercito Continentale, ma erano da fortezza e nessuno sapeva come trasportarli. Knox ci riuscì e, costruendo ponti di fortuna e massicciate e sfruttando tronchi d'albero come rotaia fece arrivare quarantatré cannoni a Washington, che li dispose subito all'esterno di Boston, pronto per attaccare la città.

La riconquista di Boston

Nei primi mesi del 1776 la situazione che si presentava agli occhi di Washington era questa: l'Esercito Continentale rimaneva un miscuglio di uomini provenienti da svariati ceti sociali, molti dei quali alla loro prima esperienza militare, che iniziava tuttavia ad avere sia disciplina sia organizzazione, seppur minime. Dopo la sua nomina Washington aveva subito creato uno Stato Maggiore formato dai suoi più stretti collaboratori: Horatio Gates e Charles Lee, ex ufficiali inglesi, Artemas Ward, originario di Boston, Philip Schuyler, un ricco possidente, e Israel Putnam, distintosi nella battaglia di Bunker Hill. Con questi aveva iniziato a lavorare mirando a tre principali obiettivi: dare un minimo di disciplina ai soldati, dotarli di un uniforme per riconoscersi in battaglia e organizzare le officine artigianali della Pennsylvania e del Massachusetts per la produzione bellica. Ottenuti questi risultati e grazie anche all'arrivo dei cannoni trasportati da Knox le truppe che assediavano Boston, pur rimanendo lontane dall'efficienza dell'esercito inglese, avevano una consistenza differente dai combattenti di Lexington.

Anche gli inglesi avevano operato dei cambiamenti. Nel maggio del 1775 il generale Gage aveva ricevuto alcuni rinforzi che avevano portato a 6.500 uomini il contingente di Boston. Assieme ai soldati erano giunti anche tre generali: Henry Clinton, John Burgoyne e William Howe, tutti mandati da Londra perché il governatore era ritenuto troppo prudente. In realtà Gage si trovava in difficoltà a causa degli ordini che gli erano mandati da Frederick North, il primo ministro inglese; questi imponevano di "liquidare" i ribelli ma al tempo stesso di non eccedere nella repressione e di non creare "fratture insanabili" per garantire il ritorno pacifico delle colonie sotto la protezione della Corona. La situazione era tuttavia critica e le truppe stesse erano poco attrezzate per combattere contro guerriglieri, poiché addestrate per affrontare i tipici eserciti settecenteschi. Come conseguenza il governatore aveva deciso di tenere saldo il controllo di Boston, aspettando che a Londra scegliessero la via diplomatica o quella militare.

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Nonostante i fatti dell'estate del 1775 avessero dato ragione a Gage gli inglesi decisero in ottobre, dopo l'inizio della campagna canadese, di sostituirlo con William Howe. Questi aveva provato ad organizzare i lealisti di Boston ed era riuscito a raccogliere 1.600 uomini. Furono mandati ad occupare la Carolina del Nord ma, il 27 febbraio 1776, vennero annientati nella battaglia di Moore's Creek Bridge, nei pressi dell'odierna Wilmington. Da quel momento Howe decise di abbandonare Boston e di trasferirsi in una città più "lealista" e difendibile.

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William Howe

Washington aveva nel frattempo disposto i quarantatré cannoni di Knox sulle colline dei Dorcester Heights, dopo averle occupate senza subire perdite; da qui teneva sotto tiro il porto. Il generale ordinò di farli sparare ma Howe, che aveva già deciso di abbandonare la città, caricò su centosettanta velieri tutti gli uomini, compresi pochi lealisti locali, e le armi. Avendo visto che il nemico si ritirava Washington ordinò di interrompere l'attacco e non riprese per le successive due settimane, necessarie agli inglesi per imbarcarsi. Il 17 marzo 1776 gli ultimi soldati inglesi lasciarono Boston ed il generale entrò nella città accolto come un trionfatore. Era una data molto importante: per la prima volta i coloni erano veramente padroni di un territorio senza inglesi in armi. Il successo fu anche psicologico poiché il clima di risveglio patriottico, iniziato a maturare a gennaio con la redazione del Common Sense di Thomas Paine, era ormai radicato e avrebbe portato, di lì a poco, alla Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti.

FINE SECONDA PARTE

a domani la terza..
 
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