Forte sotto attacco

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In una città lontana, sperduta tra le montagne, viveva un ragazzino di nome John Field.
Viveva con suo padre che aveva un emporio e lo aiutava nel mestiere.
Un giorno vennero dei soldati in città, e quello che doveva essere il capo disse:"Sono il colonnello Lion , e siamo venuti per chiedere aiuto ai cittadini per costruire un forte vicino la città poichè abbiamo ricevuto uno spaccio che richiedeva il nostro intervento su alle montagne dal momento che degli indiani cominciano ad uscire dalle loro riserve per distruggere villaggi bianchi".
Tutta la città si mobilitò per aiutare i soldati: il sarto fabbricò una bandiera da far sventolare sul forte, l'armaiolo riempì il magazzino delle armi e il padre di John gli diede dei cavalli e oggetti che potessero aiutare.
Il forte finì dopo 10 anni e in quel periodo di tempo John, divenne un forte e vigoroso ragazzo di 21 anni.
Durante il periodo di tempo della costruzione del forte John fece amicizia con un altro ragazzo, figlio del caporale del forte: si chiamava Sheppard.
Ormai Sheppard aveva fatto carriera nell'esercito ed era diventato un sergente maggiore, ma trovava sempre del tempo per andare a trovare il suo amico.
Un giorno, però, dei segnali di fumo nn molto rassicuranti fecero capire che gli indiani erano pronti per attaccare il forte.
John era preoccupato e chiese a Sheppard se potesse aiutare a sorvegliare il forte ma Sheppard gli disse:"Non abbiamo altri fucili da dare ai volontari mi dispiace, però puoi sempre aiutare i cittadini a cercare un riparo sulle montagne",nn fece in tempo a finire la frase che una pioggia di frecce si abbattè sul forte falciando + di metà dei soldati; ormai il forte era quasi preso dagli indiani e ai due amici nn rimase che scappare con il maggior numero di persone.
Ma nn arrivarono in tempo, poichè gli indiani avevano attaccato da due differenti posti nord e sud.
Gli unici che sopravvissero furono presi da John e da Sheppard e furono una decina mentre gli altri furono uccisi ho catturati dagli indiani.
Cercarono riparo nella foresta mentre il sole cominciava a calare di un rosso tanto intenso che sembrava sangue.
Molti si chiesero dove sarebbero andati ora che il forte era caduto e il villaggio raso al suolo; Sheppard rispose :"Andremo a Est, verso la città Shire blue vicino al fiume Sor.Da lì andremo verso il forte Di Rock City a sud della città li prenderemo provvedimenti."


Così cominciò la storia di John e Sheppard nel tentativo di condurre in salvo ciò che restava del loro villaggio..........

capitolo 2 in svolgimento:cool::cool::cool:

ditemi com'è venuto
 

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avvincente... non è che puoi inserirci qualcosa tipo la figlia brutta di uno sceriffo amico dei protagonisti, che si invaghisce di uno dei due???
non lo dico con sarcasmo, è solo per aggiungere una nota umoristica ;)
comunque è molto bello, ci sai fare
 

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thx cmq il colpo di scena arriverà nel 3° capitolo giusto per fare un po di suspence:D:D:cool:
 

DeletedUser

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capitolo 2 :Scomparso!



Cominciarono a incamminarsi durante la notte, cosicchè, se qualcuno li avesse visti avrebbe pensato a delle ombre innocue.
John e Sheppard erano i capifila, toccava a loro proteggere le persone rimaste della loro città.
Con loro c'era anke l'armaiolo ke era riuscito a prendere delle armi prima dell'arrivo degli indiani: alcune pistole e dei pugnali; nn che fossero inutili ma alcune pistole erano molto vecchie e i pugnali arrugginiti.
Solo chi riusciva a tenere in mano un'arma e a mirare bene l'aveva ricevuta, gli altri dovevano accontentarsi delle pietre e dei pugni.
Dopo molte ore di viaggio arrivarono in una radura dove si accamparono.
Al risveglio John vide che c'era qualcosa che nn andava, contò le persone: 1,2,3,4,5,6,7,8,9...ne mancava una!
Contò e ricontò ma c'era sempre una persona che mancava, andò a cercare Sheppard per riferirglielo e chiese ad alcuni se lo avessero visto.
Solo uno gli disse che si era allontanato ma che nn lo aveva visto tornare.
L'uomo, o meglio, l'ometto che glielo disse era un tipo strano, con occhi a mandorla e un sorriso sempre sulla faccia: l'unico cinese della compagnia.
Portava al fianco un coltello molto strano con il fodero nero e l'elsa elaborata.
il cinese si presento a John:"Piacele, mio nome essele Oh Chi Min, tuo quale essele?"-"John Field, piacere".
Ricominciarono a muoversi ma di Sheppard neanche l'ombra e John era in crisi: nn sapeva cosa era successo al suo migliore amico e nn sapeva la strada per il forte.
Oh Chi Min interruppè il filo dei pensieri e disse:"Conosco un posto dove liposalci per questa notte, c'è una città di coloni lungo il tollente che passa da queste palti, folse liusciamo ad allivalci plima che calino le teneble".
John chiese ai suoi concittadini cosa ne pensavano e lo misero ai voti: tutti erano d'accordo sulla via da prendere.
Non fu difficile localizzare il torrente, dal momento che scorreva rumorosamente nel suo letto; lo seguirono e arrivarono al tramonto in una città.
Qui vennero accolti amorosamente dalle città di coloni: furono rifocillati, lavati e messi a dormire in dei veri letti.
Ma John ancora nn riusciva a prendere sonno, pensando che il suo amico Sheppard nn fosse ancora arrivato o che fosse stato imprigionato o addirittura ucciso.
Cominciò ad addormentarsi e quei pensieri cominciarono a sbiadire sempre di +.

Per sapere che fine ha fatto Sheppard aspettate il continuo del prossimo capitolo: grazie per avere letto:cool:
 
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