Arrivo nel West

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Si era avvicinata più volte al ranch di Craig.. aveva studiato le mosse degli uomini di guardia, aveva visionato le armi in loro possesso, aveva soppesato i rischi e valutato le possibilità... Quattro sentinelle all'accesso del ranch, due all'ingresso dell'abitazine, un altro paio (forse), all'interno... due sul retro...
Sembrava impossibile l'accesso...
Ma.. quello era il momento... tanto valeva, vivere o morire, non contava più nulla... :))..
Teneva stretto il vecchio Windchester di Michael... la mano sul calcio, ne accarezzava le iniziali incise... M.J.
Lulamy sapeva che verso le 2 di notte gli uomini che sorvegliavano il retro dell'abitazione erano soliti farsi qualche bicchiere.. aspettò di vederli tracollare.
Ebbri dall'alcool i due si spostarono barcollando raggiungendo i compagni all'ingresso del ranch... ne percepiva le voci... si stavano allontanando...
Bene! Quello era il momento, davvero!
Aprì una finestra sul retro dell'abitazione di Craig e vi si introdusse.
La casa vittoriana era enorme, si sentì spaesata...
Poi... ma fu solo casualità, scelse un corridoio e vide appoggiati contro una porta un paio di stivali... gli stivali di Craig.
Si avvicinò, tranquilla... aprì la porta lentamente... fù quasi sorpresa nel vederlo... Craig... in camicia da notte... addormentato nel suo letto...
 
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Lulamy non esitò... lo chiamò... - Craig... sveglia!
Aveva il Windchester puntato contro l'uomo... la canna ferma, mirava alla testa...
Craig, in quel momento inerme, sembrò svegliarsi da un incubo... ma non sapeva ancora che il risveglio sarebbe stato peggiore.
Apostrofò la donna... - Come hai fatto ad arrivare qua, bastarda (avrebbe voluto usare toni più accesi... ma si trattenne!nda)
(Bo'... se vuoi ti spiego... i tuoi erano sversi... la finestra aperta..:)nda)...

...
Craig impugnò istantaneamente la colt che teneva sotto le lenzuola.. armi pari... (o quasi... (qualcuno non ha detto che l'uomo con la pistola è un uomo morto?:p))... Lulamy lasciò che sparasse il primo colpo.

Non seppe mai perchè... il colpo di Craig andò a vuoto... benchè fossero a pochi metri di distanza.

Lulamy, rispose al fuoco.
 

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Guardò Dick e con voce stanca gli disse - Ecco... questa è la mia storia. Avrei dovuto pensare che mi avrebbero seguita ovunque.
Ho ucciso Craig.
Lo sceriffo Crail non mi darà tregua... Alla fine qualcuno mi ammazzerà per la taglia o se così non fosse qualcuno mi venderà per l'impiccagione... il mio destino è segnato.
- Dick... non voglio altri lutti...
 
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Ciao Tiziano... ci gratifica la tua valutazione!.. forse se tu intervenissi nel racconto potremmo arrivare perfino a 3d 5/5... aspettiamo la tua partecipazione... aiutaci a continuare!!!!

Quoto... con un po' di zucchero x addolcirla, la risposta di Lula

cmq è una cosa che facciamo x diletto e divertimento - nessuna pretesa, di nessun tipo, quindi... chissene delle valutazioni! :D:D:D
 

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Guardò Dick e con voce stanca gli disse - Ecco... questa è la mia storia. Avrei dovuto pensare che mi avrebbero seguita ovunque.
Ho ucciso Craig.
Lo sceriffo Crail non mi darà tregua... Alla fine qualcuno mi ammazzerà per la taglia o se così non fosse qualcuno mi venderà per l'impiccagione... il mio destino è segnato.
- Dick... non voglio altri lutti...

L'uomo ascoltò trattenendo il fiato. Sapeva che, questa volta, Lulamy gli aveva detto proprio tutto.

"Non ci saranno altri lutti..." - aveva risposto dopo alcuni minuti di silenzio - "...cominceremo di nuovo... insieme, se vuoi... da un'altra parte... il confine con il Messico dista pochi chilometri a sud proprio nella direzione in cui siamo ora; poche ore e saremo fuori dalla giurisdizione dello stato dell'Arizona e, per un po' staremo tranquilli mentre studiamo il da farsi! Sono certo che troveremo qualcosa per scagionarti ma per ora abbiamo bisogno di tempo!"

"Non voglio più coinvolgerti oltre in questa storia!" - protestò Lulamy - "Se ne esci ora non corri alcun rischio di venire incriminato come mio complice ma se continui a scappare con me... bhè... allora... faranno presto a spiccare un mandato di cattura anche per te e io... non me lo perdonerei mai...!"

"Ascolta... hanno legato anche me alla ruota di quel carro, ricordi? Ormai credo di esserci dentro mio malgrado ma... devo dirti la verità... preferisco essere qui, con te ora anche se in una situazione decisamente incasinata che in quel bosco a far progetti per costruire una baracca di legno... da solo..." - mentre le parlava si era avvicinato e la teneva per le spalle. La avvicinò dolcemente e la baciò. La donna rispose al bacio e si lasciò andare tra le sue braccia. Restarono abbracciati qualche istante che parve interminabile poi, come per svegliarsi da un'improvviso torpore, si sciolsero da quello che divenne il primo momento di vera intimità. "Dobbiamo partire subito verso il confine." - disse lui - "D'accordo!" - rispose la donna, contenta di non dover più portare il fardello del suo destino da sola.

Salirono a cavallo e si diressero verso il confine.
 

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Ancora una volta cavalcarono appaiati in silenzio, verso sud.
Lulamy guardò il sole del west al tramonto... quel rosso acceso degli ultimi raggi rendeva l'atmosfera surreale... respirò profondamente.. pensava al coraggio di Dick... chiunque altro se ne sarebbe andato o l'avrebbe venduta a Crail... lui no.
Le emozioni che provava erano contrastanti... gratitudine e paura. Temeva che la loro storia (ancora una volta) potesse avere un tragico epilogo, ma non riusciva a trovare la forza di allontanarsi da quell'uomo...
Galopparono in silenzio... Mexico!!!!...
 
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Nel frattempo....

Un uomo si introdusse nell'ufficio dello sceriffo Crail. Spalancò la porta: - La Johnson è a San Diego.
Crail si volse... tolse il sigaro dalla bocca e sorrise - Bene... chi abbiamo lì?
- Per ora solo cinque uomini... ma presto potremmo averne di più...
Crail rimise il sigaro in bocca.
- Dove l'hanno vista? - chiese dopo poco
- Ho avuto notizie dall'albergatore... un infame, che per pochi soldi venderebbe sua madre... notizie certe...
- Bene... bene... - Crail riprese a fumare - ...non ha scampo... -
- C'è solo un problema sceriffo... - l'uomo fece una pausa, Crail si girò e tolse il sigaro dalla bocca...
- Non è più sola... l'han vista con un pistolero...
Il volto di Crail si oscurò...
- Chi diavolo c'è con lei?... non importa... prenderne uno o due non cambia... organizza i nostri uomini e cerca di scoprire i loro movimenti... metteremo la parola fine a questa storia.
 
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Raggiunsero il confine nel pomeriggio inoltrato alternando piccolo galoppo a trotto. Parlarono poco ma si scambiarono spesso occhiate di intesa e complicità. Ogni tanto si fermavano per controllare se l'orizzonte portava loro qualche nuvola di polvere, segno di cavalli al loro inseguimento ma non videro nulla.
La cosa li fece stare ancora meno tranquilli. Probabilmente i loro inseguitori sapevano che non li avrebbero raggiunti prima del confine e se la stavano prendendo comoda. Nel Messico non potevano agire come scagnozzi dello sceriffo, perchè fuori dalla sua giurisdizione ma solo come cacciatori di taglie e questa non era una prospettiva migliore. Nel primo caso potevano essere anche solo catturati e portati davanti una corte federale nel secondo non avrebbero avuto scrupoli a portarli a dorso di mulo come sacchi di patate con una pallottola in fronte.

A Tijuana piegarono a est verso Tucson. Ritennero opportuno puntare su grosse cittadine per passare più inosservati possibile; in piccoli centri li avrebbero notati subito e segnalati ai loro inseguitori. Il viaggio avrebbe richiesto circa una settimana.

"Non abbiamo molti viveri per affrontare questo viaggio..." - fece notare Lulamy - "Lungo il confine passeremo per Mexicali..." - rispose, pronto, Dick - "...una famiglia di contadini mi deve un favore, vedrai che troveremo il modo di mettere insieme qualcosa!"

Si fermarono a ridosso di un grosso costone di roccia; accuditi i cavalli non accesero il fuoco. Anche dietro a quel riparo la luce emanata dal fuoco si sarebbe vista da molto lontano. Erano troppo allo scoperto.
Mangiarono l'ultima carne secca rimasta accompagnata dall'acqua delle borracce ricordando gli eventi di quell'ultima giornata...
 
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Mexìcali.... quella sottile, inconfondibile linea che separa la California dal Messico....
Lulamy pensò che forse, davvero, avrebbero potuto iniziare una nuova vita...
Senza il fuoco, accanto alle rocce, la temperatura notturna cominciò a raggelarli... Si avvicinarono per scaldarsi e così rimasero fino all'alba.
 

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Nel frattempo...

Crail riunì i suoi uomini.
- Dobbiamo fermarli prima che varchino il confine... sono a poche miglia da qui... se sono partiti da San Diego ieri dovranno fare necessariamente una tappa prima di arrivare in Messico... li prenderemo prima... li voglio vivi!
 

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Dick e Lulamy avevano fatto male i loro conti; la determinazione dello sceriffo Crail di prenderli era tale che aveva dato ordine tassativo ai suoi uomini di viaggiare anche di notte pur di raggiungerli.
Erano in otto. Avevano reclutato altri tre avventurieri per la strada allettati dal guadagno di qualche dollaro per la cattura dei due pericolosi fuorilegge.

Durante la giornata si erano tenuti parecchio distanti muovendosi lontani l'uno dall'altro per non sollevare troppa polvere; verso l'imbrunire avevano fatto riposare un po' i cavalli e a notte inoltrata si erano nuovamente messi in cammino. Li avrebbero certamente raggiunti, anche se esausti, di lì a poco.

In vista del confine avevano avvolto gli zoccoli dei cavalli in pezzi di coperte tagliate e legate con regge di cuoio per attutire il rumore degli zoccoli sulla terra arida e battuta della pista; viaggiando di notte, con la sola luce della luna e delle stelle a guidarli, non potevano arrischiarsi di fare una strada diversa.

Infine li videro o meglio, videro i loro cavalli.

Lulamy fu la prima ad aprire gli occhi. L'istinto della preda braccata le aveva fatto percepire il lieve nitrito della sua cavalla. Segnale che qualcosa nelle vicinanze si stava muovendo. Scosse bruscamente Dick nel pieno del sonno che spalancò gli occhi terrorizzato per poi richiuderli immediatamente.

"Dick! Svegliati maledizione!" - gridò sottovoce ( si può gridare sottovoce...? nda :rolleyes:) questa volta l'uomo si svegliò e capì immediatamente che qualcosa non andava. Istintivamente mise la mano al calcio della pistola.
 

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(sssssth... Si può anche gridare sottovoce quando ti prende il terrore...)

Avevano sperato di poter raggiungere il confine... sarebbe stata un'opportunità... non liberi, ma almeno franchi... invece no...

Si trovarono braccati nella notte... non sapevano neppure quanti fossero... manigoldi senza patria e senza onore con un unico obiettivo... la taglia... anzi! due taglie, Crail ne aveva spiccata una contro Dick... benchè non vi fosse alcun estremo... ma Crail... era Crail, non aveva problemi a trovare una motivazione...!

Dick e Lù si ripararono dietro una roccia, certi che non fosse un riparo sicuro...:eek:
 
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"Sono stato uno stupido a pensare che ci lasciassero arrivare al confine! Avrei dovuto immaginarlo... avrei dovuto..." "Smettila di incolparti! Siamo insieme in questa storia... avrei dovuto anch'io immaginarlo! Conosco Crail e la sua tenacia... non ci lascerà in pace finchè questa storia non sarà definitivamente chiusa... in un modo o nell'altro..." - lo interruppe Lulamy - "...ora pensiamo al modo migliore per uscirne... magari vivi!" "Non possiamo rischiare di uccidere qualcuno di questi uomini... fra loro potrebbero esserci uno o più vice-sceriffi, significherebbe l'impiccagione certa... dobbiamo giocare d'astuzia e cercare di fuggire... non credo ci abbiano ancora visti... forse riusciamo ad arrivare ai cavalli..." - Lulamy percepì la preoccupazione nella voce del compagno e gli mise una mano sulla spalla - "Mi dispiace averti cacciato in questo guaio... mi dispiace veramente... tu... non hai fatto nulla di male e... non meriti questo... andrò a costituirmi così, almeno tu, sarai salvo..." ( :D:D:D ) - fece per alzarsi da dietro il nascondiglio quando Dick le prese un braccio e la tirò nuovamente giù. La guardò fisso negli occhi e disse senza esitazione - "Siamo insieme in questa storia. Fino alla fine. Non lo dimenticare. Mai." - la sua voce era tornata decisa, ferma, calda e rassicurante e Lulamy non potè non provare un fremito lungo la schiena e una nuova carica di vita e di speranza attraversarle l'anima come un fiume in piena - "Seguimi!" - le disse Dick deciso - Strisciarono dietro le rocce e i cespugli, silenziosi come serpenti. Nervi tesi e attenti ad ogni movimento o rumore vicino. Arrivarono dove avevano lasciato i cavalli a pastoiare. Si fermarono per cercare di capire esattamente dove si trovavano i loro assalitori e li videro. Ombre scure e minacciose che si avvicinavano furtivamente. Erano a circa una cinquantina di metri da loro; avevano lasciato i cavalli e procedevano a piedi e questo poteva essere per loro un vantaggio. Lentamente sellarono i cavalli che, rassicurati dalla loro presenza erano tranquilli e silenziosi.
 

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"Ascolta... abbiamo una e una sola possibilità e non possiamo sbagliare..." disse Dick porgendo le redini del suo cavallo alla donna - "..abbiamo la montagna alle noste spalle e il buio ci nasconderà alla loro vista mentre loro hanno l'orizzonte e il chiarore della luna che li rende visibili; siamo in vantaggio e possiamo sapere dove sono mentre loro possono solo sentirci. faremo così: tu comincia a muoverti con i cavalli alla briglia, lentamente, senza fare rumore... cerca di allontanarti più che puoi quindi sali a cavallo e comincia a correre. Allo stesso tempo io li aggirerò dal lato opposto e tenterò di arrivare dove hanno legato i loro cavalli e li libererò tagliando i finimenti in modo che non possano seguirci quindi tornerò da questa parte e cercherò di raggiungerti. Saranno disorientati e penseranno che stiamo scappando e torneranno ai cavalli che, nel frattempo, avrò fatto scappare. Cerca di stare bassa sulla sella, di certo cominceranno a sparare alla cieca in direzione del rumore degli zoccoli. Tutto chiaro?"
- La ragazza fece di sì con la testa -"Bene! Allora comincia ad andare. Non esitare, non guardarti indietro e fai come ti dico e vedrai che ne usciremo anche stavolta,ok?" - Tenendo le briglie dei due cavalli con una mano gettò l'altro braccio attorno al collo di Dick e gli diede un bacio quindi si staccò da lui e senza guardarlo negli occhi si allontanò facendo come gli era stato detto.

Dopo un attimo che gli fu necessario per riprendersi da quello slancio inaspettato della ragazza, anche lui fece come aveva pensato.
Restando chino e nascosto dalla notte e dalla montagna che gli faceva da sfondo nero aggirò il gruppo e si diresse dove presumeva fossero i cavalli. Li sentì di lì a poco agitarsi legati ad un gruppo di bassi arbusti. Tagliò di netto il sottopancia con il suo coltello e tolse le selle, legò ad ognuno un fascio di arbusti spinosi alla coda cosicchè si pungessero e cercassero di scappare da quel fastidio, quindi li slegò e li frustò sempre con un fascio di quesgli stessi arbusti. Di lì a poco si sarebbero stancati di correre ma quanto basta per allontanarli dai loro inseguitori (per gli animalisti: non considerare tale pratica una sorta di tortura per le povere bestie; la puntura di una spina equivale, si e no, al morso di un tafano - come una zanzara per noi - :D )

Tutto andò come previsto. Lulamy salì a cavallo un centinaio di metri dopo aver lasciato Dick e cominciò a galoppare allontanandosi; non appena la sentirono, gli otto tipacci non fecero neppure per sparare certi di non poter cogliere il segno nell'oscurità ma tornarono di corsa sui loro passi per riprendere i cavalli che, nello stesso momento stavano scappando. Dick tornò indietro e cominciò a correre nella direzione in cui si era allontanata Lulamy. La raggiunse dopo poco e prendendo il suo cavallo si allontanarono insieme nella notte e ancora in direzione della loro, presunta, salvezza.
 

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Lo stratagemma aveva dato a Dick e Lulamy un po' di respiro... galopparono ventre a terra, redini sciolte, nell'oscurità.
Quando pensarono di essere ad una distanza sufficiente dagli inseguitori si fermarono.
Il confine col Messico distava ancora parecchie miglia, non avevano più viveri, i cavalli erano nuovamente stremati... improvvisarono un bivacco.
- Dick - disse d'un tratto Lulamy, il tono era asciutto, la voce ferma
- Preferisco affrontare Crail, voglio chiudere la questione. Scappare non serve a nulla... domani, tra due giorni, questa notte arriverà... tanto vale aspettarlo... Non ho più voglia di fuggire... le carte sono sul tavolo ormai da tempo, vediamo ciò che esce dal mazzo. - fece una breve pausa guardando il compagno di avventura...
- Riparti ora... - continuò - la notte è ancora giovane, tra meno di tre ore passerai il confine ed in poco tempo raggiungerai Mexicali, i tuoi amici ti aiuteranno a rifarti una vita tranquilla... Io aspetto qui.
 
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"E va bene!" - disse ormai rassegnato Dick - "Ormai ho capito che tipo sei... forse hai ragione tu, scappare non serve... dobbiamo farci giustizia da soli... e sia, aspetteremo insieme e metteremo fine a questa storia.
Lulamy fece per protestare ma l'uomo le mise una mano davanti alla bocca, delicatamente. Il messaggio era chiaro. Non c'era nulla da aggiungere.

Si prepararono quindi ad accogliere gli uomini di Crail. Legarono i cavalli abbastanza distanti da dove pensavano di appostarsi; li lasciarono sellati e pronti in caso dovessero aver bisogno del loro aiuto per fuggire ancora una volta se qualcosa fosse andato storto.
Si trovavano in una specie di piccolo canyon poco più largo di una decina di metri che serpeggiava per circa tre chilometri in una zona con alte rocce spaccate dal sole.
Scelsero un'ansa del sentiero che passava che permetteva il passaggio di un solo cavallo per volta; si appostarono abbastanza in alto arrampicandosi ai due lati in modo da essere uno di fronte all'altra. Avrebbero aspettato che ne passassero almeno cinque o sei e poi avrebbero aperto il fuoco. Avevano sei colpi testa prima di poter ricaricare ma non ne avrebbero avuto il tempo, così dovevano farseli bastare per eliminarli alla prima raffica. Dodici colpi e otto uomini. Decisamente poco margine di errore ma non avevano altra scelta.

Restarono così, appollaiati e in bilico per quasi un'ora. Sentivano il loro respiro ma non potevano vedersi nascosti dal fondo scuro delle rocce alle loro spalle. Poi sentirono lo scalpitìo dei cavalli che arrivavano al piccolo trotto. Si fermarono all'imboccatura dell'insenatura ed entrarono, guardinghi, al passo.

Passarono i primi due, poi quattro ed ancora due di loro quindi Lulamy aprì il fuoco e Dick le fece eco quasi all'unisono. I primi quattro della fila caddero immediatamente colpiti in pieno petto, gli ultimi fecero per voltarsi indietro e tornare all'imboccatura ma furono travolti dagli altri cavalli che, disarcionati i corpi esanimi dei loro cavalieri, tentavano di trovare anche loro una via di fuga. Caddero rovinosamente a terra e furono inesorabilmente calpesatati a morte nei pochi metri di spazio utile.

Dick saltò giù dalle rocce e corse in direzione dell'ingresso al canyon per cercare di intercettare gli ultimi due scagnozzi rimasti ma Lulamy fu più svelta di lui e quando arrivò non trovò che altri due cadaveri stesi lungo il sentiero e i cavalli, spaventati, che si allontanavano al galoppo.
I due si guardarono. Gli occhi brillavano al riflesso della luna, il fiato pesante ed un'improvvisa spossatezza li avvolse come una coperta.

Era finita? No. Era soltanto iniziata.
 

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(NDA: Urca! Siamo diventati stragisti... e chi sono Bonnie e Clyde rispetto a noi? Prossimo obiettivo... la banca di Las Vegas...)... tanto mandato di cattura per mandato di cattura... :)

... Voglio un avvocato... Ramiroooo!!!!!
 
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Nel frattempo...


Crail, seduto alla scrivania, aspettava notizie dei suoi uomini.
Sigaro in bocca, intento a guardare le schede dei ricercati, sorrideva... (NDA: rara espressione per Crail... in media, il massimo della sua espressività era con o senza cappello!!!:))
Sui fogli indicava le proprie note... su alcuni una croce, su altri una barra... a seconda dei ricercati uccisi o consegnati vivi... su altri si soffermava, pensando... (...senza cappello!!!!)
Quando gli vennero tra le mani le taglie di Lulamy e Dick... non ebbe esitazione - Qualche soldo per il governatore - sorrise (col cappello!:D) ed aspirò profondamente dal sigaro abbandonandosi sulla poltrona... pregustandosi l'avanzamento di carriera...
"Quei poveretti credevanoo di sfuggirci...- pensò lo sceriffo - ci sono bastati meno di due giorni..."... "Messico... prima che qualcuno possa raggiungere il Messico nella mia giurisdizione... deve fare i conti con me..."
 
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