Arrivo nel West

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Dick aveva ragione. Benchè Lulamy non amasse scappare era costretta ancora una volta a farlo. Affrontare la banda in quel momento sarebbe stata una scelta sbagliata... avrebbe messo la parola fine... nessun'altra alba nel west...
Risellarono i cavalli e spronandoli, sottoponendoli ad uno sforzo che mai avrebbero voluto provassero... si diressero verso San Diego.
La loro fuga parve eterna.
Quando, a notte fonda, se resero conto di essere prossimi alla meta si fermarono...
Erano ore che i due non si scambiavano neppure un'occhiata. La situazione si era fatta tesa... ed entrambi avevano sbagliato le proprie mosse, mettendo a rischio le loro vite...
La soggezione impediva loro di affrontare l'argomento, in fondo, si conoscevano da troppo poco tempo.
Dick, intento a preparare il bivacco, guardava le prime fiamme del fuoco che li avrebbe scaldati durante la gelida notte.
Lulamy dissellò finalmente i cavalli...
 

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"...povere bestie..." - riuscì alla fine a dire Dick pulendo con uno straccio preso da una delle bisacce e inumidito la schiuma bianca che sporcava il muso dei due animali accarezzandoli dolcemente; era evidente l'amore per quegli splendidi quadrupedi che da tempi immemorabili correvano sulla terra.

Con la coda dell'occhio guardava Lulamy che con la brusca stava ancora prendendosi cura del suo Quarter, una bella giumenta di due anni e mezzo dal manto pezzato bianco e marrone ancora ansimante per lo sforzo ripetuto delle ultime ore...

"...domani mattina saremo a San Diego e il mio amico Pedro si prenderà cura di loro e potremo riposare tutti, finalmente..." continuò, poco convinto - "...ancora non capisco cosa volevano quegli uomini da noi... non siamo ricchi allevatori o benestanti commercianti di qualche grande città... è evidente... siamo gente semplice e, almeno io, senza un becco di un quattrino!"

La tensione fra i due non accennava a diminuire; avevano ancora paura ad aprirsi, a fidarsi... troppo spesso erano stati traditi in passato e non volevano ricascarci un'altra volta...
 

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ma poi le cadde una lacrima...una calda e irrefrenbile lacrima..dick se ne acorse, si voltò verso lulamy e lei finalmente disse..."cercano me"
 

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Il primo pensiero fu ("Acc.. sempre me cercano!.. 'nnamo 'bbene!) ...


La stanchezza la colse ed una lacrima comparve sul suo viso... la scostò velocemente per non dar segno di debolezza. Quell'uomo le era stato vicino e non c'era motivo che rischiasse la propria vita per lei... per la sua incolumità, avrebbe dovuto allontanarlo...
Dick, come nulla fosse, ma ben consapevole dello stato d'animo della donna, le si avvicinò come casualmente. La guardò, le scostò i capelli...
- Perchè piangi? - le chiese
Lulamy si voltò di spalle, per pudore... nel west era raro che quacuno piangesse...
- Polvere.. solo polvere... sai com'è... ti capita negli occhi... e gli occhi lacrimano.. e le lacrime scendono...
... E Dick la fermò, trattenendola per un braccio...
Capì che non era il momento.
- Finisco io con i cavalli - le disse voltandole le spalle - tu riposati... il fuoco è acceso, il giaciglio pronto.
 

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Dick finì di impastoiare i cavalli pulendoli e lasciandoli liberi di pascolare e riposare poi si fece vicino alla donna. Si sedette vicino a lei, accanto al fuoco e le mise un braccio intorno alle spalle. Lei appoggiò con naturalezza la testa sulla sua spalla e cominciò a singhiozzare.
"Non trattenerti... piangi... sfogati lasciati andare... di me ti puoi fidare..." - e Lulamy pianse (...finalmente...!).

Il mattino lì trovò abbracciati su un giaciglio di fortuna, le teste appoggiate alle loro bisacce. Non era sucesso nulla di "intimo" fra di loro ma quello che accadde fu, forse, ancora più profondo e importante. Stavano provando di nuovo a fidarsi di qualcuno, entrambi.

Spalancarono gli occhi insieme: "Cavalli...!" - disse Lulamy - "Si... piccolo galoppo... dobbiamo sbrigarci, non sono lontani!"

Saltarono in piedi all'unisono, erano ancora vestiti e in meno di tre minuti avevano sellato i cavalli.
"Non c'è tempo di far sparire le tracce del bivacco, dobbiamo andare a San Diego, subito! Lì saremo, finalmente al sicuro!"

"Ok!" - disse solo Lulamy - "Andiamo!"
 

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Quando finalmente raggiunsero San Diego, appaiarono i cavalli ed entrarono in città al passo. Furono subito colpiti dall'atmosfera caotica.
Erano ormai talmente abituati a vivere isolati che il trambusto cittadino li disorientò.
La gente che chiaccherava sulla strada polverosa, le carovane, i messaggeri che arrivavano al galoppo sollevando polvere, lo strillone con i giornali in mano che urlava..."per un penny.. ultime da San Diegooooo!", dame gentili con cappellino ed ombrellino per ripararsi dal sole cocente, gringos spietati appoggiati alla fontana di fronte al saloon...
Rallentarono ulteriormente l'andatura. Scesero da cavallo.
Lulamy si avvicinò allo strillone e prese un penny. "Ehi, ragazzo... - gli disse sorridendo - prendi e dammi buone nuove!"
Il ragazzo, col volto sudato, le porse il giornale, prese il penny e tornò ad urlare... (vita dura!!!!)
Non aprì il giornale, non lesse la prima pagina. Avevano un'altra priorità, riacquistare almeno un'arma. Legarono i cavalli di fronte all'armeria ed entrarono, entrambi con i cappelli a falda larga abbassati sugli occhi.
 

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Con occhio svelto scelsero un paio di revolver della Smith & Wesson calibro 45 a retrocarica, due sei colpi leggere e maneggevoli per scontri a distanza ravvicinata, presero una bella scorta di cartucce Long Colt, pagarono e si tuffarono nuovamente in strada. Il caos della città li fece annaspare.
"Portiamo i cavalli dal mio amico Pedro, si prenderà cura di loro e saranno anche fuori dalla vista di occhi indiscreti... poi non mi dispiacerebbe un bel bagno caldo e una notte in un bel letto pulito... che ne dici?"

Lulamy non rispose. Stava guardando la prima pagina del giornale appena acquistato. Un disegno con la sua immagine era in bella vista a grandezza di mezza pagina. Sotto, la scritta: "Wanted".

Il suo viso era pallido e Dick pensò che dovesse svenirgi tra le braccia da un momento all'altro. "Ora cosa faccio...?" - disse Lulamy tremante poi, guardando Dick "...cosa...facciamo...?"

Dick capì che si trattava di una richiesta di aiuto espressa con i soli occhi.

Nascondiamo i cavalli e poi ne parliamo.
Si diressero velocemente in una stradina secondaria sempre con i cappelli calati sugli occhi e portando i cavalli alla cavezza.
 
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Affisso ad un muro dell'angusta stradina videro un manifesto logoro

:eek:
REWARD
$ 10.000
in gold coin
will be paid by U.S. Gov.
for the apprhension
DEAD or ALIVE
of
Lulamy Johnson
Wanted for murder and other
act against the peace and dignity
of the U.S.

Thomas Crail​
:eek:

Se prima, vedendo la propria immagine sul giornale era impallidita, ora leggendo il manifesto sentì una morsa allo stomaco... le ronzavano nel cervello quelle parole... viva o morta... 10.000$... omicidio, azione avverse verso la pace e la dignità degli Stati Uniti... (- perdinci!), cercò di respirare...
Per un istante si chiese quanto potessero far gola quei soldi a Dick... sarebbe stata una facile preda, in fondo...
Ma osservandolo, ne lesse lo smarrimento negli occhi... "omicidio"... "viva o morta"...
Forse in quello stesso momento l'uomo si stava chiedendo se non avesse fatto un tragico errore accompagnandosi a lei...
...forse...
 

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"Ok..." - disse Dick dopo aver letto il manifesto - "...ora dimmi solo una cosa: è vero tutto questo? Sei davvero una criminale? Meriti davvero quello che ti stanno facendo?
Ho bisogno che tu mi risponda altrimenti lo crederò anch'io ma se tu mi dici che non è vero allora io sono con te e ti difenderò e ti aiuterò a scoprire la verità... fino alla fine!"

"... è da quando sono arrivata nell'ovest..." - cominciò lentamente Lulamy - "...è da quando sono arrivata che ho la sensazione di essere seguita, braccata... alcune settimane fa quattro ceffi con il volto mascherato... hanno cercato di prendermi... forse erano anche loro cacciatori di taglie... poi uno sconosciuto che mi ha salvato da morte certa dopo essere stata attaccata da un orso... non lo so ma... pensandoci ora... aveva qualcosa di strano... sembrava interessato a me... forse credeva fossi io quella ricercata poi... se ne è andato... così come era venuto... io non ho fatto nulla! Devi credermi! Questa donna nel manifesto... mi assomiglia ma... non sono io... te lo giuro!" - "Ti credo... ti credo... ma ora dobbiamo capire come venirne fuori... lasciamo i cavalli e andiamo dallo sceriffo Peterson, è un amico, ci aiuterà!"

(la storia si complica... richiediamo il supporto di scrittori fantasisti x andare avanti :D )
 

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... si rese conto che farfugliare non serviva a nulla... Dick non le avrebbe creduto. Sentiva il cuore battere nel petto, in gola, nelle tempie... diede un profondo respiro...
Non si accorse del tragitto che avevano compiuto, ma finalmente raggiunsero una locanda. Chiesero una camera.
Aprendo la porta, il cigolio li fece scattare... ma all'interno tutto era tranquillo, entrarono.
Lulamy gettò le armi sul materasso. - Basta... - disse fissando Dick e per la prima volta vide i suoi occhi profondi, sconfortati - basta... -
Lui rimase in attesa.
Lei si appoggiò con le mani al davanzale della finestra e cominciò a parlare...
 
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- Non pensavo che la ricerca potesse superare i limiti della contea... - deglutì... parlare era difficile -
Lulamy si scostò i capelli.... respirò ancora e poi decise di raccontare a Dick la sua storia...
- Ho ucciso... è vero. L'ho fatto senza esitazione.
Doveva respirare a fondo prima di pronunciare altre parole... la storia era dolorosa e raccontarla le risultava difficile...
Aveva fatto talmente tante cose dal suo arrivo nel West... aveva vissuto tali e tante esperienze che non riusciva neppure a metterle in ordine...
Ma decise di raccontare a Dick, che la stava proteggendo a spada (Colt?) tratta.... i motivi che li avevano portati ad essere uniti in una tragica situazione.
Lulamy iniziò a parlare, con tono asciutto e piatto, privo di emozioni..
"Michael ed io speravamo di trovare fortuna arrivando nel lontano continente... quanti sogni... prima dispersi nell'oceano, e poi nella polvere.. quante speranze... eravamo così giovani..." - stirò le labbra come ad accennare un sorriso, ma a Dick parve più una smorfia.
Lulamy voltò lo sgardo. Si allontanò dalla finestra e disse: - Per ora siamo al sicuro, nessuno sà che sono qua... tranne te. Si è fatta notte fonda... domani ti racconterò il resto... adesso riposiamoci... non sappiamo ciò che porterà domani.
 

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Dick era confuso. Quella donna era mistero e avventura e, ancora, non aveva capito chi fosse in realtà. Trovò giusto che lei fosse pronta ad aprirsi completamente e senza riserve e non le fece fretta. Accennò con il capo che era d'accordo. Stese sul pavimento il suo sacco a pelo e una delle sue bisacce, ormai quasi vuota, a mò di cuscino e si distese.
Non avevano denaro a sufficienza per permettersi due camere ed avevano preferito restare insieme. Certo aveva sognato, negli ultimi giorni, un bel bagno caldo e un letto pulito ma la paura di essere braccati non li faceva star tranquili all'idea di farsi trovare nudi e disarmati in una tinozza e non erano ancora pronti a dividere lo stesso letto.
Si ritrovò così sul pavimento, sporco e puzzolente a guardare il soffitto di legno.

<<Solo qualche giorno fà il mio tetto erano le stelle e la mia casa pochi cumuli di sassi a delimitarne le stanze...>> - pensò - <<...questa donna mi attrae e mi spaventa allo stesso tempo... potrei perdermi con lei ma... non voglio rinunciare ai miei sogni.. una casa... una famiglia... figli... terra mia da amare e coltivare e cavalli... tanti cavalli... e...>> - si addormentò con il suo sogno ricorrente nella mente in attesa di un nuovo giorno.
 

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Ad ogni scricchiolio del pavimento in legno il dito indice di Lulamy sfiorava il grilletto della pistola. Tesa come una corda di violino acuiva i sensi per percepire se vi fossero segnali di pericolo. Fu una lunga notte.
Alle prime luci dell'alba svegliò Dick. Anche lui aveva il viso di chi aveva passato la notte insonne.
Recuperarono in fretta i bagagli. Pedro aveva già sellato i cavalli. Prima che la città riprendesse a vivere, Dick e Lulamy erano già lontani.
 
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Lulamy si rese conto che una spiegazione era doverosa. Per alcune ore avevano cavalcato appaiati, in silenzio... quando la tensione si allentò, avendo messo parecchie miglia tra loro e San Diego, rallentarono l'andatura. - Dick! - disse - Fermiamoci un momento, devo parlarti.
 
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L'alba aveva da poco ridato vita alla terra e i profumi dell'erba della prateria al primo mattino ritemprava di nuova vita e speranza il loro essere. Si sentivano vivi e volevano restare vivi per... il resto della loro vita.

"Ti ascolto..." - le disse Dick - "...se per stare con te devo rischiare la vita, almeno voglio sapere il perchè e... spero che, questa volta, tu sia sincera..."
 

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"Non ho mai mentito" - disse Lulamy guardandolo dritto negli occhi.
"Forse ho taciuto... speravo che il passato non mi seguisse come un'ombra, ma adesso è giusto che tu sappia..."
Lulamy si sedette su una roccia, voltando le spalle a Dick. Con la voce ferma, nonostante l'emozione, iniziò a raccontare ciò che era accaduto dopo il suo arrivo nel west.
- Con Michael avremmo voluto avere una casa, una famiglia... eravamo felici, spensierati... Con i soldi portati dalla Vecchia Europa avevamo pensato di costruire un piccolo ranch... niente di importante... ma ci avrebbe permesso di vivere dignitosamente... insomma... tutto sembrava così idilliaco - Lulamy ebbe un attimo di esitazione
Dick la incalzò - Anch'io volevo solo una vita serena... ma non ho ammazzato nessuno...
Lulamy abbassò la testa... -Abbiamo scelto il posto sbagliato dove costruire il ranch... forse è nato tutto solo da questo...Avevamo ultimato da pochi mesi la costruzione quando un uomo arrivò... un uomo di Craig. Ci minacciò.
Craig aveva interessi sul territorio. I suoi pascoli erano confinanti. L'acqua che serviva ad irrigarli passava sulle nostre terre...
 

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"La solita storia di denaro e potere... " - dise sottovoce Dick - "...mi viene da vomitare... riesco ad immaginare il resto: sono venuti a cacciarvi con la forza ed avete dovuto difendere ciò che era vostro e voi stessi. Per gente come Craig (o Crail?? :rolleyes:) far credere che siete stati voi ad aggredirli sarà stato un gioco da ragazzi! E Michael?" - le chiese poi -
 

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Michael decise di non cedere alle intimidazioni.
Qualche giorno dopo venne a farci visita lo Sceriffo Crail :p. - Fossi in voi ragazzi non andrei a cercarmi grane... non mettetevi contro Craig ed i suoi uomini, sono troppo potenti. - sembrava un avvertimento -
In un istante Michael gli fu addosso e tenendolo per il bavero gli disse: - Fuori dalla mia terra, sceriffo... nè tu, nè Craig e quegli smidollati dei suoi uomini riuscirete a farmi fare un solo passo da qui.
Crail se ne andò.
Michael era certo di aver sistemato le cose, ma purtroppo così non fù.
"Dieci giorni dopo arrivarono a cavallo sette uomini. Ci colsero di sorpresa mentre riparavamo la staccionata. Uno dei sette fu subito su di me, colpendomi col calcio del fucile. Rimasi a terra stordita. Mi legò collo mani e piedi alla staccionata e mi disse: - Bene, di qua hai una buona visuale... guarda cosa sta per accadere al tuo maritino... - Lulamy fece una pausa, la voce le tremava.
Dick la invitò a continuare il racconto...
"Gli altri sei uomini cominciarono a colpirlo... non so per quanto tempo andarono avanti... vedevo solo il suo volto sporco di sangue, il suo corpo straziato dai calci e dalle bastonate. Non disse una sola parola.
Quando si fermarono gli legarono i piedi con una corda e lo trascinarono a cavallo per un miglio... ma non ce n'era bisogno.. Michael era già morto."
 
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Le lagrime avevano ormai rigato copiosamente il volto di Lulamy; i pugni stretti le tremavano per la rabbia e il dolore. Doveva essere straziante per lei ricordare e, ancora peggio, raccontare.

"Il tuo uomo è stato coraggioso, dovresti essere fiera di lui..." - riuscì solo a dire Dick - "Molto più che fiera..." - disse la donna - "...il suo ricordo e la sua forza mi hanno permesso di andare avanti e di fare quello che ho fatto poi... anche se... forse... passerò il resto della mia vita a pentirmene..." - fece una pausa, come per raccogliere le forze in quell'ultimo momento del racconto - "...mi lasciarono lì... distrutta... legata alla staccionata a morire di sete ma riuscii a slacciare le corde che mi tenevano legata e seppellii Michael... che, dopo averlo trascinato, lo lasciarono davanti a me come monito... <<Questo è quello che spetta a chi si mette contro di noi!>> - disse uno dei sette prima di andarsene, forse il capoccia... non disse chi li aveva mandati ma SAPEVO che era stato Crail... maledetto!"
- le lacrime caddero ancora e ancora e ancora e sembrava che lo strazio non avesse fine (cavolo... mi stò immdesimando pure io... sniff... sniff :D ) - Dick la prese tra le braccia e la strinse forte a sè; avrebbe voluto risparmiarle tutto quel dolore ma sapeva che non sarebbe stato possibile "...lasciami finire..." - disse lei liberandosi dolcemente dall'abbraccio - "...dopo aver seppellito... Michael... feci un giuramento... giurai a me stessa che non avrei vissuto un altro giorno senza fare qualcosa per vendicare la sua morte... giurai che quegli uomini e chi li aveva mandati avrebbero pagato con la vita e...così è stato... da quel giorno. Presi le quattro cose che riuscii a salvare dalla casa data alle fiamme e a piedi, perchè dispersero anche i cavalli, cominciai a cercarli...
 

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Lulamy ormai non aveva più lacrime (... finite le cipolle!nda). Continuò il racconto con voce più ferma e decisa.
- Da quel momento non ebbi più nulla da perdere. La mia vita era finita con la morte di Michael...
Guardò Dick - Tu un giorno mi hai detto che la vendetta non porta a nulla... bè, forse hai ragione... Ma dopo ciò che è successo, non potevo astenermi... non esisteva più nulla, non provavo più emozioni, non provavo dolore... mi alzavo la mattina, all'aba con un unico pensiero... Craig.
E Lulamy continuò il racconto...
Dopo aver a lungo vagato senza meta decise di mettere in atto i suoi piani.
Le rimbombavano nella mente le parole di Michael "Lù, non avere mai troppa fretta... anche la vendetta è un piatto che si consuma freddo..." - ne ricordava il sorriso aperto, riecheggiava la sua calda voce...
Ma non voleva che il piatto si raffreddasse troppo... così, una notte, con tutta la follia dell'innocenza violata, decise di affrontare Craig e la sua banda.
 
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