"George Dickinson" - rispose lui - "ma gli amici di un tempo mi chiamavano Dick" - un velo di tristezza oscurò il volto già abbronzato dell'uomo quasi volesse nascondere qualcosa di antico e doloroso nascosto in fondo al cuore.
Si ridestò quasi immediatamente come scrollandosi di dosso la polvere della prateria - "Cosa ti va di mangiare?" - le chiese allegro - "Lo chef propone fagioli e pancetta da far saltare in padella oppure dell'ottima carne di bufalo essiccata dai miei amici Cherokee, purtroppo non ho molto da offrirti a questo momento, neppure una sedia per farti accomodare! Dovrai accontentarti di uno dei miei cumuli di sassi e di un tetto di stelle per questa sera; chissà, se ripasserai da qua tra qualche mese potrei anche offrirti un pranzo con i fiocchi ma, per ora, è tutto quello che ho!"
Senza aspettare ra risposta della ragazza tirò fuori da un sacco dei fagioli secchi e della pancetta affumicata e cominciò a trafficare vicino al fuoco ormai vivo - la sera aveva acceso per loro uno spettacolo di suoni e luci e profumi che solo l'ovest poteva dare - sentivano il cuore leggero e sentivano, entrambi, che quella terra era la loro terra che in quella terra sarebbero vissuti e che vi sarebbero morti - ognuno con la sua storia, con le loro sconfitte e le loro vittorie ma tutto era già scritto e a loro il compito di realizzarlo. Avrebbero percorso strade diverse o forse, chissà, il destino che li aveva fatti incontrare in quel bosco, quel giorno, lo stesso destino li avrebbe accompagnati fino alla fine. Tutto, probabilmente, si sarebbe deciso in quella stessa sera.