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CAPITOLO 1
Gli indiani affermano che i sogni raccontano l’altra parte del nostro cammino che l’anima vorrebbe seguire, mentre il corpo non sa come fare, impedendo così di capire qual è il loro vero significato, solo chi, saprà riunire quelle due strade, renderà reale ogni desiderio affinché un giorno non ci sarà più alcun motivo di sognare, per quanto mi riguarda i sogni ti fanno solo ricordare ciò che tu in realtà hai deciso di cancellare portandoti a seguire una strada che non avresti mai voluto percorrere, solo, per il desiderio di modificare quello che è stato anche quando ormai non si può più fare niente. La notte, la parte della giornata che più odio, appena il sole cala dietro le montagne e tutto perde il proprio colore naturale, qualcosa dentro di me sembra muoversi, mi sento come paralizzato all’idea di dover chiudere gli occhi, all’idea di ritrovarmi di nuovo, di fronte a quell’ inferno che ha cambiato totalmente la mia vita e che ancora oggi, mi riempie la testa di domande, incertezze e dubbi a cui non so dare una risposta, l’obbiettivo che mi sono prefissato e che prima di lasciare definitivamente questa terra, devo sapere chi e perché ha distrutto la vita alla mia famiglia e alle persone che mi erano più care, ancora oggi, però, non sono ancora riuscito a trovare neanche un piccolo indizio che dia una risposta a tutte le mie domande. Mi chiamo Cody MacBride, ma tutti mi chiamano semplicemente Mac, ho compiuto 30 anni il mese scorso e da quando ho 10 anni che faccio il cacciatore , all’inizio era complicato perché , data la mia esile stazza, facevo difficoltà a maneggiare quei grossi fucili che si usano per cacciare i bisonti, la canna è lunga e pesante, ma nulla a confronto del poderoso rin**** che l’arma ti da non appena schiacci il grilletto però, col passare degli anni, la mia forza si è triplicata e la mira è quasi infallibile beh! Modestie a parte, vanto di essere uno dei cacciatori più bravi di tutto il Kansas. Bravo si! Ma mai come Bart, Bart è solo il soprannome, il suo vero nome è Bartolomeo Finnegan ha quasi 56 anni, ma ha una forza sovrumana, oltre che una destrezza e una mira fuori dal comune , vivo con lui dal giorno in cui mi ha trovato, il giorno in cui la mia famiglia venne trucidata, mi ha allevato come un figlio e mi ha insegnato a cacciare, ad estrarre le pelli senza rovinarle,a giocare a poker , a bere whisky e persino a come sedurre le donne, non quelle dei bordelli cittadini perché a loro piace solo il colore dei soldi, ma quelle fanciulle che non farebbero mai compagnia ad un cacciatore privo di profumo piacevole e di buone maniere, ma come si sa, per una donna si può anche cambiare no?. Bart è un uomo taciturno, di poche parole si, ma di grande effetto, è sospettoso di tutti quelli che incontra e non ama scherzare, come tutte le persone però basta saperlo prendere, io lo prendo in giro parecchio e spesso ci facciamo delle gran risate, tutto questo quando accanto a lui si trova una bella bottiglia di whisky, si perché oltre che al suo fucile, l’inseparabile Sharp 45, fucile apprezzato da tutti i cacciatori e i tiratori migliori che con il suo colpo singolo a retrocarica permette di raggiungere distanze anche fino a 1500 yard, Bart nutre un amore indissolubile per il whisky, ma non un whisky qualsiasi, il famigerato “Succo di Tarantola”, bevanda dal tasso alcolico incredibile il quale però sembra non dare alcun problema al vecchio Bart ovviamente fino allo svuotamento completo della bottiglia, dopo di che però esiste solo una cosa, dormire profondamente. Il vecchio Bart, come scherzosamente lo chiamo ormai da anni, nonostante il suo continuo bere riusciva a mantenere quella mira eccezionale che aveva da sempre, non per niente, è il campione indiscusso di Acqua di fuoco, il nome è stato scelto per il motivo in cui, quando i mercanti scambiavano il whisky con gli indiani, per far notare la purezza del prodotto, ne versavano un po’ sul falò creando una grossa fiammata e catturando l’attenzione di tutti convincendoli così ad acquistarlo, questo invece non è nient’altro che un gioco conosciuto da tutti i pistoleri, ranger e banditi che usualmente frequentano i saloon, le regole sono molto semplici: i due sfidanti si posizionano davanti ad un tavolo ed alla distanza di 30 piedi circa si posiziona una candela attorniata da delle bottiglie piene, dopodichè ad ogni bicchiere corrispondeva un colpo e si doveva spegnere la candela per poter proseguire , più si beveva più la vista si appannava, più la vista si appannava, più la mira diventava difficile ciò ne scaturiva che le bottiglie attorno alla candela si sarebbero rotte , non appena uno dei due rompeva una bottiglia finiva il gioco ed il perdente pagava tutti i bicchieri bevuti più, la o le, bottiglie che aveva maldestramente rotto, e il vincitore direte voi? beh! Il vincitore beveva gratis , che già è un bel vincere, in più le scommesse che gli spettatori facevano sui due contendenti, capite adesso come Bart poteva avere uno Sharp 45 con il misero guadagno da cacciatore ?Proprio così, essendo il campione indiscusso di “acqua di fuoco”.
Quel giorno ci stavamo dirigendo ad Abilene, una cittadina sulle pianure del Kansas , dovevamo incontrare Kent Harris che tutti chiamavano “la sanguisuga”, Kent era il classico mercante che aveva impostato il suo lavoro sull’imbroglio, era capace di venderti una pelle ormai vecchia e consumata facendola passare per una delle pelli più rare e più preziose da trovare raccontandoti che il giorno in cui riuscì a prenderla fu uno dei giorni più brutti della sua vita, che si trovava magari in mezzo alle montagne rocciose ,col fucile scarico e con solo il coltello in mano che un branco di leoni di montagna girovagava nelle sue vicinanze e che lui era nascosto nell’incavo di una roccia attento a non farsi vedere, quando ad un tratto , la sua incredibile vista notò il capo branco che si stava dirigendo verso di lui, “preoccupato” ma senza “perdere la calma” pensò in un frangente di secondo il modo per uccidere quel leone. Kent affermerebbe che non appena il leone si voltò per tornare dal branco con uno scatto fulmineo gli sarebbe saltato addosso e con due pugnalate precise alla base del collo e appena sotto la zampa , per giustificare gli strappi presenti sulla pelle, avrebbe ucciso la belva, sarebbe anche capace, per rendere la cosa ancor più entusiasmante ,di dire che non appena il branco vide ciò si disperse e lui sarebbe ritornato tranquillamente ad Abilene sano e salvo e con il prezioso bottino, nel sentire quelle parole un cacciatore inesperto si sarebbe sicuramente emozionato ed avrebbe pagato qualsiasi cifra per avere quella pelle, quando, se il cacciatore fosse stato al pari mio e di Bart, gli avrebbe sicuramente puntato la pistola sulla fronte dicendogli che se solo un’altra fesseria fosse uscita da quella fogna ,si sarebbe ritrovato un’elegante presa d’aria sulla fronte utile, per far uscire tutte le idiozie che quel cervello sfornava. Nulla della storia che avrebbe potuto raccontare, anche se proprio questa ci raccontò, avrebbe mai contenuto delle verità: per prima cosa, il capo branco dei pericolosi leoni di montagna sarebbe stato così ingenuo da non identificare una fonte di pericolo specialmente così vicina?Seconda cosa, se il capo branco viene attaccato, in una frazione di secondo tutto il resto del branco si scaglia sull’aggressore riducendolo in poltiglia, è vero che appena il capo branco viene ucciso il resto del gruppo si allontana ma, primo, nella gerarchia felina il nuovo capo viene eletto nell’arco di 20 forse 30 secondi al massimo e andrebbero subito di nuovo all’attacco, secondo, il capo branco può essere ucciso soltanto da un colpo preciso in mezzo alla fronte e da una distanza notevole in modo che il resto del branco non possa scoprire l’assassino, il colpo però deve essere unico, altrimenti il leone scappa e preciso perché se ferito il leone scappa, Kent a sparare non è per niente preciso e soprattutto, cosa da precisare, se la farebbe sotto anche soltanto se un ragazzino di 12 anni gli si presentasse davanti a muso duro, pensate che è riuscito a farsela nei calzoni quando credeva di essere aggredito da un tale che stava soltanto raccontando una sua vicenda giornaliera ad un amico, quindi, avrebbe mai potuto Kent uccidere il capo dei leoni di montagna ? La risposta è ASSOLUTAMENTE NO! Non appena varcata la soglia di Abilene il primo pensiero di Bart fu quello di andare al Bull’s Head, il più bel saloon della città, percorremmo la Texas Street giungendo d’innanzi al locale e dopo aver legato i cavalli davanti all’abbeveratoio entrammo.
Gli indiani affermano che i sogni raccontano l’altra parte del nostro cammino che l’anima vorrebbe seguire, mentre il corpo non sa come fare, impedendo così di capire qual è il loro vero significato, solo chi, saprà riunire quelle due strade, renderà reale ogni desiderio affinché un giorno non ci sarà più alcun motivo di sognare, per quanto mi riguarda i sogni ti fanno solo ricordare ciò che tu in realtà hai deciso di cancellare portandoti a seguire una strada che non avresti mai voluto percorrere, solo, per il desiderio di modificare quello che è stato anche quando ormai non si può più fare niente. La notte, la parte della giornata che più odio, appena il sole cala dietro le montagne e tutto perde il proprio colore naturale, qualcosa dentro di me sembra muoversi, mi sento come paralizzato all’idea di dover chiudere gli occhi, all’idea di ritrovarmi di nuovo, di fronte a quell’ inferno che ha cambiato totalmente la mia vita e che ancora oggi, mi riempie la testa di domande, incertezze e dubbi a cui non so dare una risposta, l’obbiettivo che mi sono prefissato e che prima di lasciare definitivamente questa terra, devo sapere chi e perché ha distrutto la vita alla mia famiglia e alle persone che mi erano più care, ancora oggi, però, non sono ancora riuscito a trovare neanche un piccolo indizio che dia una risposta a tutte le mie domande. Mi chiamo Cody MacBride, ma tutti mi chiamano semplicemente Mac, ho compiuto 30 anni il mese scorso e da quando ho 10 anni che faccio il cacciatore , all’inizio era complicato perché , data la mia esile stazza, facevo difficoltà a maneggiare quei grossi fucili che si usano per cacciare i bisonti, la canna è lunga e pesante, ma nulla a confronto del poderoso rin**** che l’arma ti da non appena schiacci il grilletto però, col passare degli anni, la mia forza si è triplicata e la mira è quasi infallibile beh! Modestie a parte, vanto di essere uno dei cacciatori più bravi di tutto il Kansas. Bravo si! Ma mai come Bart, Bart è solo il soprannome, il suo vero nome è Bartolomeo Finnegan ha quasi 56 anni, ma ha una forza sovrumana, oltre che una destrezza e una mira fuori dal comune , vivo con lui dal giorno in cui mi ha trovato, il giorno in cui la mia famiglia venne trucidata, mi ha allevato come un figlio e mi ha insegnato a cacciare, ad estrarre le pelli senza rovinarle,a giocare a poker , a bere whisky e persino a come sedurre le donne, non quelle dei bordelli cittadini perché a loro piace solo il colore dei soldi, ma quelle fanciulle che non farebbero mai compagnia ad un cacciatore privo di profumo piacevole e di buone maniere, ma come si sa, per una donna si può anche cambiare no?. Bart è un uomo taciturno, di poche parole si, ma di grande effetto, è sospettoso di tutti quelli che incontra e non ama scherzare, come tutte le persone però basta saperlo prendere, io lo prendo in giro parecchio e spesso ci facciamo delle gran risate, tutto questo quando accanto a lui si trova una bella bottiglia di whisky, si perché oltre che al suo fucile, l’inseparabile Sharp 45, fucile apprezzato da tutti i cacciatori e i tiratori migliori che con il suo colpo singolo a retrocarica permette di raggiungere distanze anche fino a 1500 yard, Bart nutre un amore indissolubile per il whisky, ma non un whisky qualsiasi, il famigerato “Succo di Tarantola”, bevanda dal tasso alcolico incredibile il quale però sembra non dare alcun problema al vecchio Bart ovviamente fino allo svuotamento completo della bottiglia, dopo di che però esiste solo una cosa, dormire profondamente. Il vecchio Bart, come scherzosamente lo chiamo ormai da anni, nonostante il suo continuo bere riusciva a mantenere quella mira eccezionale che aveva da sempre, non per niente, è il campione indiscusso di Acqua di fuoco, il nome è stato scelto per il motivo in cui, quando i mercanti scambiavano il whisky con gli indiani, per far notare la purezza del prodotto, ne versavano un po’ sul falò creando una grossa fiammata e catturando l’attenzione di tutti convincendoli così ad acquistarlo, questo invece non è nient’altro che un gioco conosciuto da tutti i pistoleri, ranger e banditi che usualmente frequentano i saloon, le regole sono molto semplici: i due sfidanti si posizionano davanti ad un tavolo ed alla distanza di 30 piedi circa si posiziona una candela attorniata da delle bottiglie piene, dopodichè ad ogni bicchiere corrispondeva un colpo e si doveva spegnere la candela per poter proseguire , più si beveva più la vista si appannava, più la vista si appannava, più la mira diventava difficile ciò ne scaturiva che le bottiglie attorno alla candela si sarebbero rotte , non appena uno dei due rompeva una bottiglia finiva il gioco ed il perdente pagava tutti i bicchieri bevuti più, la o le, bottiglie che aveva maldestramente rotto, e il vincitore direte voi? beh! Il vincitore beveva gratis , che già è un bel vincere, in più le scommesse che gli spettatori facevano sui due contendenti, capite adesso come Bart poteva avere uno Sharp 45 con il misero guadagno da cacciatore ?Proprio così, essendo il campione indiscusso di “acqua di fuoco”.
Quel giorno ci stavamo dirigendo ad Abilene, una cittadina sulle pianure del Kansas , dovevamo incontrare Kent Harris che tutti chiamavano “la sanguisuga”, Kent era il classico mercante che aveva impostato il suo lavoro sull’imbroglio, era capace di venderti una pelle ormai vecchia e consumata facendola passare per una delle pelli più rare e più preziose da trovare raccontandoti che il giorno in cui riuscì a prenderla fu uno dei giorni più brutti della sua vita, che si trovava magari in mezzo alle montagne rocciose ,col fucile scarico e con solo il coltello in mano che un branco di leoni di montagna girovagava nelle sue vicinanze e che lui era nascosto nell’incavo di una roccia attento a non farsi vedere, quando ad un tratto , la sua incredibile vista notò il capo branco che si stava dirigendo verso di lui, “preoccupato” ma senza “perdere la calma” pensò in un frangente di secondo il modo per uccidere quel leone. Kent affermerebbe che non appena il leone si voltò per tornare dal branco con uno scatto fulmineo gli sarebbe saltato addosso e con due pugnalate precise alla base del collo e appena sotto la zampa , per giustificare gli strappi presenti sulla pelle, avrebbe ucciso la belva, sarebbe anche capace, per rendere la cosa ancor più entusiasmante ,di dire che non appena il branco vide ciò si disperse e lui sarebbe ritornato tranquillamente ad Abilene sano e salvo e con il prezioso bottino, nel sentire quelle parole un cacciatore inesperto si sarebbe sicuramente emozionato ed avrebbe pagato qualsiasi cifra per avere quella pelle, quando, se il cacciatore fosse stato al pari mio e di Bart, gli avrebbe sicuramente puntato la pistola sulla fronte dicendogli che se solo un’altra fesseria fosse uscita da quella fogna ,si sarebbe ritrovato un’elegante presa d’aria sulla fronte utile, per far uscire tutte le idiozie che quel cervello sfornava. Nulla della storia che avrebbe potuto raccontare, anche se proprio questa ci raccontò, avrebbe mai contenuto delle verità: per prima cosa, il capo branco dei pericolosi leoni di montagna sarebbe stato così ingenuo da non identificare una fonte di pericolo specialmente così vicina?Seconda cosa, se il capo branco viene attaccato, in una frazione di secondo tutto il resto del branco si scaglia sull’aggressore riducendolo in poltiglia, è vero che appena il capo branco viene ucciso il resto del gruppo si allontana ma, primo, nella gerarchia felina il nuovo capo viene eletto nell’arco di 20 forse 30 secondi al massimo e andrebbero subito di nuovo all’attacco, secondo, il capo branco può essere ucciso soltanto da un colpo preciso in mezzo alla fronte e da una distanza notevole in modo che il resto del branco non possa scoprire l’assassino, il colpo però deve essere unico, altrimenti il leone scappa e preciso perché se ferito il leone scappa, Kent a sparare non è per niente preciso e soprattutto, cosa da precisare, se la farebbe sotto anche soltanto se un ragazzino di 12 anni gli si presentasse davanti a muso duro, pensate che è riuscito a farsela nei calzoni quando credeva di essere aggredito da un tale che stava soltanto raccontando una sua vicenda giornaliera ad un amico, quindi, avrebbe mai potuto Kent uccidere il capo dei leoni di montagna ? La risposta è ASSOLUTAMENTE NO! Non appena varcata la soglia di Abilene il primo pensiero di Bart fu quello di andare al Bull’s Head, il più bel saloon della città, percorremmo la Texas Street giungendo d’innanzi al locale e dopo aver legato i cavalli davanti all’abbeveratoio entrammo.