DIARIO DI UN VOLATILE ETNOLOGO

DeletedUser14976

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Addi20/10/18
Eccomi, dopo lunga assenza ancora a riempire le tue pagine, fedele diario.
Ho da raccontarti un lungo e interessante viaggio, ho girato tutta L'Indiana alla ricerca di 3 vecchie chiavi per aprire un forziere che m'ha donato il barista Henry.
Mi sono spinto fino alle lande più orientali, e ho svolto i lavori più disparati, nel frattempo. ho avuto a che fare anche con un circo e con i suoi strani animali, qui mai esistiti. Uno di questi, una scimmia, decisamente intelligente e dispettosa s'era rubata una delle 3 chiavi che servivano per il baule. sono riuscito dopo tanto cavalcare a recuperare tutto quanto solo grazie alla cara amica, e sceriffo di Osteria, EliMcCullog, ha saputo darmi sempre le indicazioni corrette per recuperare tutte le chiavi ed aprire il vecchio baule, tanto che il pensiero che m'abbia preso per i fondelli e m'abbia fatto girare e lavorare per divertirsi alle mie spalle ancora non lascia la mia testa, ma detto questo devo ringraziarla , per la cura che s'è presa per farmi integrare al meglio in questa nuova comunità di cui ora sono parte integrante. Per rispondere a Rosso, questo indiano algonchino, (non offenderlo scambiandolo per un gruppo nativo con cui hanno spesso combattuto) ora non cerca che sopravvivere, a differenza degli altri nativi, destinati a morire, e cerca di farlo con chi considera amici fidati e che nonostante i tiri mancini che di tanto in tanto gli giocano l'hanno accolto come fratello!
Comunque eccomi rientrare distrutto dal lungo cavalcare e con sotto i piedi il morale alla locanda di Henry, per la prima volta da quando ho messo piede in questo mondo, ho subito un duello. Con la testa rasata di vergogna questo corvo avventuriero s'è dimostrato essere un pessimo guerriero, e ora ai suoi amici in taverna chiede calore e comprensione fraterna. Non resta che tornare alla casa, l'amorevole famiglia di Osteria. Occuparsi della casa, della stalla e essere utili alla gente che ormai sento mia.E se R>osso, Viola, Eli Biondo mi saranno vicini questo corvo tornerà presto a spiccare lunghi importanti voli tra cieli argentati e orizzonti infiniti.
 

DeletedUser14978

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Sapete cosa disse l'ultimo dei Mohicani?





Dry:):D:(o_ODry................................ :mad: ASPETTATEMI bastardi!
 

DeletedUser14976

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Addì 22/10/18
Quante novità sta riservando questo fine secolo, non ricordo bene la data indicata da questi nuovi fratelli europei ma mi pare di capire che si sta approssimando la fine del 1800, loro segnano il tempo dalla presunta nascita del loro salvatore, il figlio di quel Dio di cui parlano, che come un agnello s'è sacrificato per espiare i peccati del genere umano. Noi non abbiamo un calendario preciso, abbiamo sempre segnato il tempo basandoci sulle fasi della luna, e nessuno sa risalire a più di tante lune, e tutto ricordato dalla memoria dei vecchi saggi,, non abbiamo mai avuto una storia descritta a livello cronologico, in maniera esatta come loro.
Tra qualche anno, per loro finisce un nuovo secolo e, questo sta diventando il secolo della scienza e della tecnologia. Nei miei spostamenti verso la costa d'occidente mi sono divertito, vedendo ciò che questi uomini sono riusciti ad inventarsi ultimamente, inizia a girare per le strade della Nuova York un nuovo carro, che procede su 4 ruote e senza la forza motrice dei cavalli. cosa che m'avrebbe lasciato di stucco se ultimamente, lungo il fiume Hudson non avessi intrapreso l'esperienza di imparare un nuovo mestiere, condurre battello a vapore. Questo battello a vapore è una altra incredibile invenzione, una barca che come forza propulsiva utilizza il vapore, è incredibile cosa sanno fare! Conducendo il battello a vapore di tanto in tanto, mi porto via le campane del battello, che servono ad indicare l'avvicinarsi delle fermate e a indicar ela posizione in caso di nebbia! Non so che farci, ma mi piacciono e quando si staccano le accumulo, parlando con Viola mi ha detto di tenerle che serviranno sicuramente quando costruiremo ed amplieremo un nostro forte. Per ora continuo ad imparare e svolgere sempre nuovi lavori, so tutto della vita da contadino e da pastore, noi non abbiamo mai allevato ne coltivato ma sempre e solo cacciato, l'unico nostro animale domestico era il cane. Ho iniziato anche a costruire ville per ricchi proprietari di terre, per i pascoli del loro bestiame. Ho imparato veramente molto, caro diario, ho eseguito una enormità di lavori, anche da costruzione, ho imparato a costruire stazioni, collocare i binari del treno, ho appreso come utilizzano lo spirare dei venti e con i mulini trasformano il tutto in energia meccanica per attivare macchinari e pompe. Lavorando senza sosta come operaio edile, come allevatore o contadino, sto mettendo da parte un bel gruzzolo di dollari, che me li spendo la sera, rientrando all' Osteria nel bere una fresca birra, da Henry. La compagnia è stupenda e merita la spesa di qualche dollaro per un giro di birra o a piacere qualche inebriante superalcolico.
Con Rosso che mi sfotte il mio completo nero di cui ormai vado orgoglioso, e mi dice corvo nero porta maleficio, con Viola che è sempre pronta a una parola buona e validi consigli per ambientarmi sempre meglio in questa società che mi vede ormai figlio suo a tutti gli effetti: con la cara Eli che con i suoi consigli mi aiuta a risolvere tutti i mille e mille impegni che pretendono risolva per loro gli amici della taverna, Henry, Maria la ballerina, il mio conterraneo Waupee e lo sceriffo, i pigri non fanno il loro, e in cambio di qualche dollaro o valide ricompense io mi prendo di tanto in tanto il tempo per aiutali, ma se non fosse per EliMcCoullogh, raramente sarei riuscito ad accontentarli. Anche con il soldato Biondo mi trovo molto bene, amico di piacevoli chiacchierate e bevute. Sono felice, caro diario, torno alla sera, dopo una giornata trascorsa a spezzarmi la schiena dal lavoro, e trovo con i miei amici una splendida, calda atmosfera, degna della più confortevole dimora. Il mio tempo libero lo trascorro a cavalcare con il mio fedele cavallo nero, di fatto e di nome, per le lunghe, interminabili pianure delle praterie ormai diventate verdi pascoli e distese di coltivazione dei diversi grani. A presto caro diario, la vita diventa sempre più emozionante e piena zeppa di meravigliose sorprese, al riaggiornarti delle mie nuove avventure!
 

DeletedUser14977

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ma corvo veramente ti hanno duellato una volta sola? macheculo! io al tuo livello svenivo un gg si e uno pure!
 

DeletedUser14976

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Addì 24/10/18

Di ritorno da un lungo viaggio, caro diario, tra un lavoro e l'altro passo il mio tempo a spostarmi su questo enorme continente, per studiarne tutti i rapidi cambiamenti e per conoscere cose sempre nuove e stimolanti. Dalla costa occidentale, piena di luci e di attività frenetiche industriali e commerciali, dove le fitte illuminazioni trasformano le notti in giorni e nulla si ferma il ritmo di produzione è continuo e incessante, ho attraversato tutto il continente, e spingendomi verso l'ancora brullo e selvaggio occidente mi sto accorgendo della grande trasformazione che questi uomini stanno portando al paesaggio, con l'irrigazione la natura è domata, prende una fisionomia perfettamente adattata con questo stile di vita di questa razza umana che nulla risparmia e tutto modifica. Nel arido e indomo deserto del Nevada una comunità di cristiani mormoni s'è insediata, per convertire al loro Dio e a suo figlio i miei conterranei delle tribù dei Paiute. e' nata la città di Las Vegas in un territorio dove mai avrei immaginato che l'umo fosse riuscito a vivere per la scarsità d' acqua, eppure attraverso il fitto scavo di pozzi artesiani, li questa non manca, città importante per lo snodo ferroviario da cui partono vagoni carichi di risorse minerarie, stanno arrivando europei dalle parti più orientali per l'abbondante lavoro nelle miniere. Penso che sentiremo parlare molto in futuro di questa città nata in un ambiente deserto e brullo. Stupito dalla ingegnosa attività nel modificare l'ambiente della europea gente proseguo il mio viaggio mi sono fatto un po' di escursione sulla grande e imponente catena delle montagne rocciose, un po' di solitudine e d'aria d'altura mi aiuta a mantenermi in pace con il mio spirito e godermi appieno l'anima.
Di ritorno ad osteria mi sono unito a tutta la truppa per partecipare per la prima volta ad una guerra, abbiamo assaltato un forte, difeso da ben pochi individui visto che la nostra vittoria è stata schiacciante, io non mi sono neanche accorto che la battaglia ci sia in realtà stata, non ho sparato un colpo a dire la verità! Ora tornerò ad occuparmi della mia casa, della stalla gli animali da allevare, guadagnarmi qualche dollaro da spendere al saloon da Henry, in allegre comitive di bevute, ho appena sentito che il mio amico Rosso è stato duellato, e sarò li a dargli una spalla di conforto, cercando di trovare con Eli un modo per vendicarlo, anche se siamo una piccola realtà decisamente pacifica, non ci lasciamo schiacciare da chi che sia voglia imporci regole e ordine, ci autogestiamo confidando sulla saggia guida dei nostri leader del gruppo, nei quali ho assoluta fiducia!
Sempre felice di rientrare a casa mia nella città di Osteria, dove passo molta parte del mio tempo libero, rapito dalle immagini del cinematografo
qualcosa di nuovo, una delle migliaia di sensazionali invenzioni degli europei,riescono a proiettare immagini in movimento, utilizzando la stessa tecnica della fotografia! Non c'è nulla di più bello che vedere immagini reali accadute riportate in movimento su un enorme telo bianco.
I vecchi intorno al fuoco raccontavano le visioni dei loro viaggi astrali, nel mondo degli spiriti di quella che definivano la fine del mondo, ci raccontavano che il mondo sarebbe finito quando avremmo visto uomini dalla pelle chiara scendere da grandi canoe giunti dal mare orientale avremmo dovuto capire che il nostro mondo s'apprestava a scomparire, ogni altro segno era un avvertimento che il tempo stava finendo, quando avremmo visto giungere ruote che girano veloci ( e in effetti sono arrivate le carovane di carri delle migrazioni verso la frontiera), quando i bufali sarebbero stati sostituiti da animali più piccoli e dalle lunghe corna (sparito il bufalo si è riempita quel che resta della prateria trasformata in pascolo, da mandrie di bovini). Quando la terra dicevano, sarà attraversata da serpenti di ferro il mondo è ormai alla fine. (ora le ferrovie collegano quasi per intero tutto il continente dalla costa orientale a quella occidentale attraversando tutto il paese anche da meridione a settentrione). Non ho mai capito come facevano i vecchi sciamani a dare queste previsioni, che si sono rivelate tutte corrette (per gli europei questa è pura superstizione e non credono, l'unico mistero per loro riguarda Dio e su figlio, l'unica cosa che non si può spiegare, per il resto trovano sempre o dicono troveranno sempre una ragione). Fatto sta che il mondo, il mondo della mia gente è ormai finito, pochi superstiti rinchiusi in riserve e millenni di tradizioni orali perse. e' iniziato un mondo nuovo caro diario, spero di poter vivere abbastanza al lungo per vedere fin dove questo nuovo mondo potrà spingersi, un nuovo secolo s'appresta dove sembra si possa realizzare ogni magia, desiderio e spinta umana verso quello che può essere soltanto immaginato e oltre. L'unica cosa noto che con tutto questo progresso cresce sempre più la bramosia del mero inutile possesso senza che vi sia il reale bisogno, questo genera negli uomini invidia, rabbia, frustrazione e società sempre meno eque.
Con un saluto, diario,fedele amico, ti rimando alle mie prossime storie!
 

DeletedUser14976

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Per fugar ei dubbi della signora Guinan, di rosso e tutti gli altri che lo chiedono :
Alla cara Eli, questo corvo
ha chiesto se volesse con lui condividerne il talamo,
ma dopo il rifiuto, questo corvo si ritrova nuovamente a viaggiare scapolo
cercando avventure, conoscenza e liberà
nel frattempo attenderà colei che deciderà di condividerne l'alcova rendendogli la vita finalmente lieta e piena! :)
 

DeletedUser14978

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Commerciare con gli Indiani


Sto tornando verso nord dagli altopiani del Messico con le borse piene di merce da vendere agli indiani vicino alla nostra città.

A quest'ora il sole sta dando il suo meglio, ho la schiena che brucia.

Lascio la steppa per addentrarmi nella zona rocciosa di questo deserto, entro in un canyon e mi accorgo che ho compagnia sopra di me, sono le sentinelle della tribù che sorvegliano l'entrata della loro valle... silenziosi come l'asino del pentolaio!

Inizio a vedere oltre l'ultima svolta il fumo che sale dai fuochi del villaggio, eccolo finalmente!

Non vedo l'ora di concludere gli affari e tornare a casa.

Mi avvicino alle prima tende e già mi vengono incontro, curiosi di cosa ho portato questa volta.
  • Buongiorno Amici, dove è il capo Aquila Eterna?
Mi accompagnano verso una tenda più grande delle altre e mi fanno cenno di aspettare, ormai conosco le loro usanze, è un segno di rispetto per il grande anziano.
Il lembo aperto si alza ed esce il capotribù, mai nome fu più adatto per quella figura: anziano, anzi direi vecchio.
Il fisico magro, asciutto, ma non cadente come i nostri vecchi avvizziti dall'ozio e dai vizi, ancora ben eretto nella sua figura orgogliosa, il suo volto abbronzato e rugoso sembra avere preso l'aspetto delle pietre che ci circondano e gli danno veramente l'aria di essere eterno come quei sassi.
Mi sorride e si avvia verso un cerchio di pietre con al centro un fuoco sopito che funge da ritrovo, ci sediamo a terra.
  • Allora! Rosso, cosa ci hai portato questa volta?
Si esprime benissimo nella nostra lingua con solo un po' di accento della loro.
  • Oggi vengo da sud, ho dei buoni tessuti in cotone, dei fucili per i vostri guerrieri, della lana degli altipiani..
Mi si avvicina e dice a mezza voce guardandomi con i suoi occhi acuti, vivi, curiosi che vedresti meglio in un giovane di venti anni e non in uno della sua età:
  • Senti... ma quello che ti ho chiesto ?

  • Certamente
Mentre gli altri erano occupati a scaricare il mio piccolo carretto, dalla mia borsa tiro fuori una scatola e una bottiglia e la porgo a Aquila, lui la prende e se la porta subito nella tenda, dopo torna accanto a me.
Il Capo va matto per i sigari che i messicani importano dall'isola di Cuba e per la Tequila, ma non lo vuole far sapere agli altri, non vuole che certi vizi contagino la sua tribù.

  • Devo portare della roba al vostro sciamano, è in cas.. tenda?

  • Si, vai vai ... il matto è al suo posto!
Quest'ultima frase mi ha lasciato un po' perplesso, ma non posso dare torto al Capo, ormai lo conosco questo sciamano.
Prendo una piccola cassa dal carretto e mi avvio fuori dal villaggio, lui vive in una tenda un po' isolata dal resto dell'accampamento, lì riceve visite anche dalla nostra gente che viene da lui in cerca di conoscenza arcana e per farsi consigliare dalle ancestrali divinità di questo popolo una nuova strada nella vita.

Non so se funzioni , ma di sicuro gli sfila dei bei bigliettoni.

Giro una collinetta, vedo una folta chiazza verde, è il suo "orto", come lo chiama lui, ci coltiva un tipo di pianta importata dall'asia, in mezzo aquest'area riarsa riesce a curarla benissimo con l'acqua del pozzo.

É una pianta che cresce in altezza con foglie palmate a cinque punte leggermente seghettate, ho visto diverse infiorescenze a seccare nella sua tenda, poi non so cosa ne faccia.

  • Re delle Lucertoleee! Sono io, posso entrare?

  • Entra amico mio, sono gli spiriti che ti hanno fatto venire da me oggi.

  • No, veramente sono i bigliettoni che mi devi...
Entro nella sua tenda , grande più di quella del capo.
Come metto la testa dentro vengo investito da un odore aspro e gradevole, non so cosa sia, ma ogni volta che lascio questa tenda mi sento più rilassato.
A terra ci sono tappeti colorati e grandi cuscini, il perimetro è contornato da casse e in un angolo ci sono degli strumenti strani, quelli che di solito si trovano nei laboratori dei farmacisti... mah! Tipo strano davvero!

Lo sciamano, seduto a gambe incrociate di fronte l'entrata è un uomo più giovane di quanto ci si possa aspettare da uno che ricopre questo ruolo, non sembra originario della tribù, ha lineamenti europei e capelli più chiari, una barba e capigliatura che ricorda le immagini di Nostro Signore, vestito con una lunga tunica marrone stretta in vita da una fascia rossa, intorno al collo porta numerose collane, alcune fatte con ossa di animali, altre di pietre preziose.
  • Vieni Rosso, hai portato quello che di cui ho bisogno?

  • Consegna a domicilio come sempre.
Mi siedo di fronte a lui e apro la scatola.
  • Ecco della buona tequila originale del Jalisco, la migliore sul mercato.... una di Whisky , Henry si fa pagare cara la sua riserva invecchiata...

  • Bene, e l'altro?

  • Calmo, eccolo qui
Prendo un sacchetto con dei piccoli cactus rotondi, sfaccettati e senza spine originari del deserto messicano.... dalle loro parti sono molto comuni, li chiamano peyoti, ma qui non crescono e le pagano a un buon prezzo.
Chissà a cosa servono?
Lo sciamano li prende e li mette nella cassa alle sue spalle e prende un rotolo di bigliettoni verdi... gli affari gli vanno bene a quanto vedo.
Mi conta davanti tutti i dollari che mi deve. Li prendo e li metto in tasca.
Queste sono soddisfazioni! Altro che gli spiccioli, monete che non possono essere neanche nascoste dentro le mutande!
Lucertola mi porge una decina di quelle che sembrano le nostre sigarette rollate.

  • Tieni Rosso un piccolo omaggio per il favore

  • No grazie, magari la prossima volta, per il momento è meglio che non le faccia vedere in giro. Ti porgo i miei saluti e preparami la lista della spesa per la prossima volta.
Ricordo ancora l'ultima volta che ho preso quelle sigarette.
La sera al saloon le ho date a tutti gli amici, mi piaceva quell'aroma speziato e fumo acre.
Dopo un po' ci siamo trovati con i calici alzati a fare il trenino intorno ai tavoli, con Corvo che faceva da locomotiva, tutti con i bicchieri e boccali alzati a cantare " A E I O U Y ... Brigit Bardot Bardot" sulle note di Disco Samba suonate del piano di James.
Ci divertivamo un sacco, poi è arrivata Eli, lo sceriffo, e ci ha sequestrato le rollate... peccato!
Nei due giorni successivi Eli non si è vista in giro, ma passando davanti l'ufficio dello sceriffo sentivo una melodia di chitarra e una voce che intonava "No woman, no cry".

Mentre esco dalla tenda dello sciamano sento che intona uno dei suoi canti mistici, una nenia che parla di un cavaliere nella tempesta, di un killer sulla strada e bambini che giocano.... mah! Non sembra molto normale.
Comunque ho già rivisto la sua faccia.
Mi ricordo di qualche anno fa che sul giornale parlavano di uno scomparso nella prateria....
mi sembra che il suo nome fosse Morrison....Jim Morrison.
 
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DeletedUser14986

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Consiglio da amica per il Corvo...
Divertiti e non dividere stabilmente il talamo con nessuna, altrimenti sarebbe la fine delle tue storie...
Staresti tutto il giorno in pigiama e ciabatte a guardare la partita sul divano...
 

DeletedUser14987

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Polvere, sole, la pelle una scorza bruciata, il passato alle spalle. Jack è qui.

ps concordo con 78sera78, ma in ogni caso, prometto che mi farò i talami miei! :D
 
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DeletedUser14987

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IL PRIMO DUELLO

Sono in sella al mio cavallo. Cavallo… un ronzino per lo più, anche se mi sto affezionando a questa bestia, al suo odore, al suo sguardo e al suo passo lento e regolare. E' la mia unica compagnia in questa terra sconfinata, in fondo. Come lo chiamerò? Sollevo gli occhi al cielo respirando l'aria pungente della sera, pensando ad un nome. Scuoto il capo, arricciando le labbra, con aria dolcemente malinconica "Che cosa c'è in un nome?" la mia voce è un sibilo tagliente; sorrido "Ciò che chiamiamo Viola, conserverebbe sempre il suo profumo, anche con un altro nome…" La voce è bassa e arrochita dai lunghi silenzi e dalla polvere. Assesto una pacca sul torace della mie bestia "Noname" che ondeggia il capo, mi sembra, approvando. E' stata una giornata intensa, ho rotolato goffamente nei campi di mais, cercando di arraffare qualche pannocchia, nei pressi di Raccoon City, poi, dirigendomi a sud est mi sono fermato sulle rive di un laghetto, e mentre il cavallo si abbeverava, ho pescato qualche trota. Ho acceso un fuocherello per cucinare il pesce e intanto ho scambiato qualche battuta con quattro cowboys di passaggio. Poi, non so da dove sia sbucato quel tizio, un certo Bob, che mi punta la pistola, minaccioso. Ma è solo un principiante, come me. Dopo la sorpresa iniziale, estraggo e quasi ad occhi chiusi, sparo. Non so come, ma l'ho fatto secco. Pace all'anima sua. In queste terre la vita è un soffio. Come la felicità. E la Verità… Risalgo in sella e la prateria mi sembra un mare al tramonto. Poco dopo un altro tizio sbuca dal nulla e urlando il suo nome mi scarica addosso la sua ferraglia, un grosso fucile a canne mozze. Questo non scherza. Non provo neppure a resistere. "Vai Noname!" esclamo, mentre le pallottole mi sibilano così vicine da fare male. "ELPURRO!" urla quello. Gli lancio qualche banconota per distrarlo, mentre cerco di allontanarmi. "Mi ha beccato.." deglutisco lentamente. In effetti qualche graffio me lo ha fatto, ma sono ancora in sella, quasi tutto intero. "Anche questa è andata.." sorrido accarezzando Noname. E ora che il sole sta scomparendo vedo finalmente in lontananza le luci del villaggio dove credo che passerò la notte: Uallera City. Non sarà la solita notte movimentata, tra saloon, whiskey e donnine allegre, per via delle ferite. Mi passo la mano sul collo e sento il tessuto della bandana sfaldarsi tra le dita. "C'è mancato un pelo.." sospiro "Domani ne prenderò una nuova" sussurro a me stesso, con la voce incrinata "e proseguirò la ricerca di quel tipo". Inspiro forte dalle narici l'aria del tramonto "Mi sembra che si chiami Morrison". La mia voce ora è profonda, come un pensiero. "Jim Morrison." ...
 
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DeletedUser14987

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MEDICO CIARLATANO

Arrivato a Uallera, subito dopo aver provveduto alla sistemazione di Noname, sono andato di corsa all'albergo, ho preso una stanza, mi sono trascinato fino al letto, e ho dormito come un sasso, nonostante i dolori e le ferite; o forse proprio a causa loro. Oggi sto meglio, si riparte. I campi di mais occupano tutto l'orizzonte. "Mais, sempre mais..." bofonchio a denti stretti, mentre allungo la mancina e afferro un paio di pannocchie. Ne sgranocchio una e penso che forse sarebbe il caso d'imparare l'arte della cura. "Visto l'andazzo.." e mi passo la mano destra sulla coscia, accarezzando il ricordo sanguinante che mi ha lasciato quel ruba galline. "Medico..." annuisco, "magari anche un po' ciarlatano..." sorrido beffardo "come tutti i medici.." Guardo l'orizzonte, mi calco il cappello sulla testa "Si torna a casa Noname..." e riprendiamo il viaggio.
 
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DeletedUser14976

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Addì 29/10/2018

Allarme caro diario, oggi sono a scriverti di gravi sconvolgimenti avvenuti nella mia dimora, nella città ormai a me così cara dal nome di Osteria numero 1.
Tutti i frequentatori del saloon, sono stari colti da una strana e misteriosa malattia, mai vista prima, sono pallidi da fare impressione e parti del loro corpo assumono inquietanti tonalità violacee, ma la cosa più sconvolgente, diventano aggressivi e mordono, chi viene morso dopo una ventina di minuti inizia ad assumere le stesse ceree colorazioni del viso e comportarsi nello stesso modo aggressivo. Ho passato tutta la giornata di ieri a recuperare del filo spinato, dopo aver stordito il banconista e proprietario del saloon Henry, e gli altri, lo sceriffo, Maria la ballerina e l'indiano, tutti ormai contagiati, li ho legati e immobilizzati, poi mi sono messo a costruire un recinto, e li ho chiusi li dentro, in modo che non potessero contagiare il resto della cittadinanza.
Ora non sappiamo come fare, per farli rinsavire. Passo qualche ora a chiacchierare con Rosso, davanti a una fredda birra e fumando una delle sue speciali sigarette rollate, fumando, la testa diventa leggera, i problemi sembrano non essere così tanto importanti e un senso di leggera euforia m'attraversa. Chiacchierando vengo a sapere del villaggio indiano non distante da noi, con il quale Rosso ha instaurato proficui scambi commerciali, un villaggio non di algonchini, ma di nootka, una tribù della costa nord-orientale che s'è spinta a occidente, cacciata dalle sue terre dove viveva di caccia e raccolta, dalla pratica sempre più incessante delle recinzioni della terra che sta imperversando, ormai in tutto il continente. Mi racconta di un saggio capo villaggio molto anziano e di uno sciamano che gli sembra alquanto suonato di testa, ma che gli permette ottimi affari con la vendita di droghe che riesce a trovare spingendosi nelle parti più a sud da lui esplorate.
Eccola forse una soluzione ai nostri problemi, un rapido consulto con Viola, la leader e sindaco della nostra città, e ottenuta l'autorizzazione dallo sceriffo Eli, mi accingo ad avventurami verso questo villaggio indiano in compagnia del mio amico jack Pratosky, un europeo orientale che sembra essersi subito trovato bene, da quando è diventato residente in città.
Dopo qualche ora di cavalcata, giungiamo finalmente in prossimità del villaggio, vedendoci avvicinare le sentinelle ci intimano di fermarci, chiedendo che cosa vogliano un nativo e un viso pallido da una tribù che non s'è trovata mai molto a suo agio con gli europei.
Chiedo alle sentinelle di accompagnarmi dal loro capo, poichè da nativo conosco bene la capacità di uno sciamano di risolvere problemi che per gli europei sono pura magia e metafisica.
Giunti alla tenda di Aquila Eterna, mi permetto, lentamente accennandogli alla mia fraterna amicizia con Rosso, di chiedere l'aiuto del loro sciamano per risolvere il grosso problema della epidemia che da qualche giorno ha colpito la città di Osteria.
Il grande capo acconsente a farmi parlare in tarda nottata con lo sciamano Re Delle Lucertole autorizzandolo a darci tutto l'aiuto di cui po' disporre.
Intanto trascorriamo la serata a cena con la tribù, intorno al falò acceso, gli aromi di carne di bufalo e frutti selvatici attanagliano le narici e sia io che Jack, mangiamo con gusto e gratitudine. d'improvviso vedo l'amico Jack sparire allontanandosi dal campo e conversare con Aquila Eterna, disinteressandomi ai due, il mio sguardo viene folgorato dalla visione di una splendida squaw che mi guarda maliziosamente. Mi avvicino e iniziamo a chiacchierare, nella nostra lingua nativa, la donzella si chiama Sorriso Di Luna.
Dopo una oretta di conversazione la dama mi prende per mano e mi accompagna nella sua tenda, dopo tante avventure, interminabili cavalcate, dopo aver rischiato la vita con i duelli di disperati che han tentato di portarmi via quel poco che posseggo e se potevano la vita, finalmente il calore d'un corpo femminile a riscaldare il gelo di questo algonchino. Ed ecco che i miei occhi iniziano a spogliarti cara Sorriso Di Luna, ed ecco che l'umido calore della tua lingua risveglia sensazioni che dopo tanto tempo sembravano sopite, tocchi e contatti, risvegliano improvvisamente tutti i sensi, il godersi tutto il piacere di una lunga notte di passione è una forza rinvigoritrice senza pari per corpo, spirito e mente.
Attendendo notte fonda, mi congedo con un appassionato bacio, dalla donzella che mi regala la notte tra le più splendide, passate tra quelle vissute da quando ho iniziato per praterie a girovagare.
siamo all' ora notturna esatta in cui devo incontrare lo sciamano Re Delle Lucertole.
Notte fonda, lo intravedo trafficare con dei bastoncini che usa per calcolare l'ombra di questo quarto di luna, come fossero meridiane, dopo una mezza ora o forse una ora di attesa, mi dice, ecco l'ora è quella esatta per entrare in contatto con lo spirito degli antenati ,e se Manitù lo vuole, risolvere definitivamente i problemi che attanagliano la gente del tuo paese. Io chiedo, signore, cosa dovrei fare io per riuscire nella impresa ?
Mi guarda negli occhi e mi dice, dovrai intraprendere un lungo viaggio dentro te stesso e dovrai combattere contro la tua anima, sarà un viaggio sconvolgente, e solo se ne uscirai vincitore, Manitù esaudirà il problema per cui attraverso me chiedi invocazione e protezione.
Ok, signor sciamano sono pronto, mi porta vicino la sa grande tenda e mi dice, respira, devi solo allargare i polmoni e respirare profondamente le spore. Un flash mi scorre subito in mente, e mi dico "ecco a cosa servono quelle piante grasse che Rosso porta dai luoghi più sperduti del sud per venderle al villaggio di questi indiani, se non sbaglio la pinta si chiama peyote."
Entro nella tenda, do un profondo respiro, un secondo respiro ancora più profondo e d'un tratto la testa mi diventa pesante, un caleidoscopio di colori mi si para dinanzi agli occhi, dei flash colorati lampeggianti si fanno sempre più intensi, Buio, d'improvviso tutto si fa buoi e gelido, un dolore lancinante al braccio destro d'incanto mi desta da quello che sembrava un assurdo sogno, un proiettile conficcato nella mia carne, estraggo il bastone da pastore che porto sempre con me e colpisco forte. Faccio fuori il bandito, ma se ne presenta subito un altro, e poi un altro ancora
li conto, riesco a reggere a fatica lo scontro, ma alla fine vedo i cadaveri e i resti traumatizzati di 10 banditi, li ho sconfitti tutti. Nuovamente buio, nuovamente la mente attratta da un turbinio di colori, poi silenzio e calma. Lentamente mi rialzo, apro gli occhi e vedo Re Delle Lucertole che mi guarda e mi dice, : hai combattuto la tua anima, i tuoi incubi e scheletri più reconditi, tutte le tue paure e affrontato ogni tabù. Io gli rispondo, come fai a saperlo? Lui mi dice : me l'ha detto il tuo spirito, mentre la tua anima era impegnata nel combattimento. Io rispondo, ok, è stata dura ma alla fine, ho vinto io. Soddisfatto Re Delle Lucertole, mi dice, il tuo scopo è raggiunto, tornate ad Osteria e seguite tutte le indicazioni che vi daranno i vostri amici, Penserà manitù a far si che di questa epidemia avrete a breve solo un triste ricordo. Ringrazio lo sciamano e mentre vado a cercare Jack, monto sul mio stallone nero e ancora stordito e incredulo, mi avvio con il mio amico jack al galoppo verso il paese. Tutto a breve dovrebbe finire.
 

DeletedUser14978

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Bella storia
Corvo, poi presentami Sorriso di Luna.
Dopo che sei uscito dalla tenda dello sciamano, hai controllato se avevi sempre il borsello?


P.S. i peyote si mangiano, non si fumano Laugh
 
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DeletedUser14973

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E la sua amata Eli va a fardi benedire hahaha
Va bene, alal fine Corvorosso non è altro che uno "sporco muso rosso", come diceva John Wayne haha.
Prefersco gli uomini dai capelli rossi :))
 
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